Agenzie di rating, perché la Corte dei Conti le ha messe nel mirino
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Economia

Agenzie di rating, perché la Corte dei Conti le ha messe nel mirino

Secondo il Financial Times, i magistrati contabili avrebbero in programma una iniziativa contro S&p, Moody's e Fitch, per aver declassato ingiustamente l'Italia

Dai magistrati contabili è arrivata una smentita, ma la notizia è rimbalzata comunque su tutti i media. E' quella pubblicata dall'edizione online del quotidiano britannico Financial Times, secondo il quale la Corte dei Conti avrebbe messo nel mirino le agenzie di rating statunitensi, ipotizzando un danno di ben 234 miliardi di euro per aver ingiustamente declassato l'Italia.

AGENZIE DI RATING: I DOWNGRADE DELL'ITALIA

Tra il 2011 e il 2013, infatti, Standard&Poor's, Moody's e Fitch hanno progressivamente ridotto il proprio giudizio sul debito pubblico del nostro paese, portando il rating sui Buoni del Tesoro poco sopra il livello junk, che separa le obbligazioni di alta qualità dai titoli-spazzatura. Nel bocciare il nostro paese, le tre agenzie non hanno mai usato mezze parole, mettendo in evidenza i punti deboli dell'economia nazionale, che soffre da anni per problemi strutturali, come la mancanza di crescita e di competitività, a cui si aggiungono una pressione fiscale elevata e una spesa pubblica improduttiva.

COSA SIGNIFICA ESSERE DECLASSATI

Per la Corte dei Conti, però, i signori statunitensi del rating non hanno tenuto conto di una particolarità del Belpaese: il suo immenso patrimonio artistico e culturale, che deve avere un peso anche sui freddi numeri degli analisti finanziari. Come dire: una nazione con monumenti come il Colosseo o la Torre di Pisa, con i capolavori di Michelangelo e Brunelleschi non può essere trattata alla stregue degli altri paesi e mantiene comunque una certa forza economica, nonostante tutti i problemi.

A ben guardare, la Corte dei Conti ha precisato di non aver preso nessuna decisione nei confronti di S&P, Moody's e Fitch, confermando però che c'è una procedura di istruttoria in corso sulle tre agenzie. Del resto, non sarebbe la prima volta che la magistratura del nostro paese si muove in questa direzione. Va ricordato, infatti, che la procura della repubblica di Trani ha da tempo messo sotto inchiesta le società di rating, con la richiesta di rinvio a giudizio di 9 dirigenti delle sedi italiane di S&P e Fitch, ipotizzando il reato di manipolazione dei mercati finanziari. Nel paese di Michelangelo e Leonardo, insomma, le grandi agenzie statunitensi sono nel mirino su più fronti.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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