Ecco perché la Francia ha violato Schengen
ANSA/ CARLO ALESSI
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Ecco perché la Francia ha violato Schengen

Parla Cristopher Hein, direttore del Consiglio italiano per rifugiati: "Il Paese non può chiudere le frontiere".

“La mia opinione è che la Francia ha violato gli accordi di Schengen. La commissione Ue deve intervenire. È molto triste che tutto questo avvenga proprio a trent’anni dalla sottoscrizione di questo accordo”. Per Cristopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, la chiusura delle frontiere francesi a Ventimiglia, chiusura che da cinque giorni impedisce il transito ai migranti dall’Italia verso la Francia, è una violazione non solo palese ma che andrebbe severamente ammonita dalle istituzioni europee.

“E devo dire che gia la Commissione Ue, che ha il dovere di vigilare, ha annunciato ispezioni”. Per Hein, Schengen non è solo chiaro nei suoi contenuti ma accettato anche da paesi non membri come la Svizzera. “L’accordo prevede che non possano essere esercitati controlli alla frontiere interne. È come se tra Lazio e Toscana venissero schierate delle forze dell’ordine e impedito il passaggio. Gli unici controlli che sono autorizzati sono quelli di pubblica sicurezza, ma nel caso della Francia siamo in presenza a una chiusura ingiustificata e non ammissibile. Non sono semplici controlli di sicurezza”.

Cosa ha fatto cambiare l’atteggiamento dei francesi? “Ormai tutti i paesi europei sanno che l’Italia è considerata dai migranti solo un approdo. I richiedenti asilo mirano a superare l’Italia per non rimanere ingabbiati nelle regole del trattato di Dublino, quel trattato che impone di presentare istanza d’asilo nel paese in cui si sbarca. Da qui la corsa per non farsi identificare. Adesso si fugge non solo verso la Francia, l’Austria, ma anche verso Svizzera e la Slovenia. Secondo i francesi, l’Italia preferisce non identificare i migranti per non doverne poi esaminare le domande di asilo”. Esistono sanzioni? “Per fare rispettare Schengen la Ue può spingersi fino alla corte di Giustizia europea. La Francia è indurita in questi ultimi tempi, non dimentichiamo che tra un anno in quel paese ci saranno elezioni. La rabbia montante verso l’emigrazione può favorire i partiti di estrema destra, per intenderci quello di Marine Le Pen”. Forse hanno ragione i francesi…”Non sono d’accordo, c’è un eccesso di criticismo verso il nostro paese e le sue frontiere che non sono militarizzate. Ma io preferisco l’Italia ai paesi con le frontiere militarizzate”.

Diversa è l’opinione di Hein invece sul cosiddetto “Piano B” annunciato dal governo di Matteo Renzi e ancora tenuto celato, rivelato se non per indiscrezioni in cui si parla di accordi diretti tra Italia e paesi del Nordafrica per quanto attiene il rimpatrio. “Mi sembra che questo Piano B ancora non ci sia. I piani non si annunciano ma si presentano alla Ue. Bisogna formalizzare. Ed è questa la critica, che se posso mi permetto di rivolgere al governo. Trovo invece non solo interessante ma auspicabile quanto il governo italiano ha annunciato. Ovvero la creazione di una sorta di status di rifugiato europeo: permettere al migrante di muoversi e lavorare nel resto d’Europa. Finora i richiedenti asilo che ottengono lo status di rifugiati in Italia, hanno il permesso di viaggiare per 90 giorni in Europa, ma non possono prendere la residenza negli altri paesi. E questo per cinque anni. Ecco, intervenire su questo versante mi sembra non solo conveniente ma il vero nodo che potrebbe alleggerire e facilitare l’emigrazione nella zona Ue”.

Ventimglia, 16 giugno 2015. La polizia sgombera gli immigrati che sostavano sugli scogli in attesa di varcare il confine con la Francia

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Carmelo Caruso