È Autunno. Non perdiamoci in un paio di pantaloni di fustagno
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È Autunno. Non perdiamoci in un paio di pantaloni di fustagno

Il cambio di stagione a Roma visto da Arfio, il sindaco onorario della città

 

È giunto l’autunno. Con il suo carico di foglie secche, di piogge e di cambi di stagione. Come ho anticipato su Facebook il mio è stato molto lungo e laborioso e ha richiesto la pedonalizzazione di un area complessiva di 60 km. Speravo che il cattivo tempo avesse dei risvolti positivi sull’utilizzo di infradito, scarpe orrende e abbigliamento e invece sembra non esserci fine al peggio.

Le infradito hanno lasciato il posto alle crocs con la pelliccia di pecora, gli stivali da ippica sotto esili gambe femminili calpestano quotidianamente il suolo capitolino e nazionale facendoci quasi rimpiangere gli estivi sandali alla schiava. Per non parlare degli uomini, tranne i manager, strutturalmente vestiti sempre uguali, che iniziano ad indossare dei pantaloni di fustagno o velluto pesante, come se fossimo nell’ex Unione Sovietica o esistesse ancora la Gioiosa Macchina da guerra.

Si atteggiano ad intellettuali, a grandi fruitori di cultura, in realtà sono delle persone che andavano di moda parecchi anni fa e oggi si coalizzano per tornare in auge. Ma lo stile non perdona. Come dimostra l’attualità è tempo di larghe intese e i maglioni invernali si prestano a trame comode e confortevoli, lontani dal rigore postsovietico delle coste di velluto.

 Ancora non riesco a comprendere il look che ha scelto invece il Medico di base, che ostenta un completo in fresco lana privo di novità. Per quel che mi riguarda ho scelto in linea di continuità di lasciare slacciati i polsini della camicia, perché lo stile non è ordinario e di puntare su una scarpe compatta e dalle linee decise.

 Roma ha bisogno anche di un giusto piano di colorazione cromatica per le strade, la bellezza dei platani che rivolgono la chioma al fiume Tevere vanno accompagnati a dei cappotti in scala di rossi importanti, inoltre, occorre strutturare un piano di intenti molto profondo e compiuto che abbia come segno evidente l’abbandono degli impermeabili neri, che oscurano ancora di più la lucentezza di giornate uggiose.
 Ho chiesto al Sindaco di indire una Notte bianca del cambio di stagione, dove Musei e luoghi pubblici possano ospitare i tanti che riaprendo gli armadi o i bauli non trovano più le cose dell’anno prima e continuano ad indossare capi misti. Se vogliamo far diventare Roma , una capitale europea, non possiamo esimerci dal vietare il fustagno, la scamosciata usurata e le scarpe in pile.
 È l’Europa che ce lo chiede. Stile ti ricerco. Roma ti amo.

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Arfio Marchini

Arfio Marchini nasce a Roma. Già "Uomo dell'anno" per molte donne, sceglie di impegnarsi nell'agone politico per  perché ognuno deve fare la sua parte. Vorrebbe  più spazio per il polo e per il golf. Sogna una città e una regata di vela sul Tevere. Per i poveri ha in mente delle giornate della ricchezza. Il suo motto? Roma ti amo.

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