Due albanesi evadono dal carcere di Carinola | foto
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Due albanesi evadono dal carcere di Carinola | foto

Una corda fatta con le lenzuola. Ecco come sono fuggiti due malviventi albanesi ora ricercati

Una corda fatta con le lenzuola, le sbarre segate e una grata sfondata. Hanno seguito il più classico dei copioni cinematografici i due albanesi evasi dal carcere di Carinola, in provincia di Caserta, nella notte tra sabato e domenica. Adesso i due, Ervis Markja, di 26 anni, e Adriatik Gega, di 29, sono ricercati in tutta Italia. Le loro foto segnaletiche sono state diramate su tutto il territorio nazionale, mentre nel casertano le cerche sono condotte a tappeto. In carcere per sequestro di persona, ricettazione, lesioni e furto, facevano parte di una banda che colpiva nel meridione. I due detenuti avevano organizzato il piano di fuga con largo anticipo e hanno agito nella notte facendosi beffa dei sistemi di sorveglianza e degli stessi agenti di polizia penitenziaria, tanto che l’allarme è scattato solo alcune ore dopo l’evasione. La procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine, anche per accertare eventuali complicità dentro e fuori il carcere. I sindacati della polizia penitenziaria hanno ricordato come proprio la casa circondariale di Carinola sia da tempo sotto organico e carente dal punto di vista dei sistemi elettronici di sorveglianza. Cito Auricchio, segretario generale del sindacato Uspp, ha affermato: “Da tempo abbiamo sollecitato i vertici dell’amministrazione penitenziaria ad intervenire per un incremento dell’organico a Carinola, ma ad oggi, tale appello è rimasUna corda fatta con le lenzuola, le sbarre segate e una grata sfondata. Hanno seguito il più classico dei copioni cinematografici i due albanesi evasi dal carcere di Carinola, in provincia di Caserta, nella notte tra sabato e domenica. “Ancora un’evasione nelle carceri italiane – gli fa eco Gennarino De Fazio, di Uilpa Polizia Penitenziaria -, siamo ad una media di tre detenuti a settimana in Italia. Siamo all’evidente fallimento della gestione penitenziaria, con le carceri che sembrano divenute colabrodo e gli agenti messi alla berlina”. Il penitenziario di Carinola era già finito sulle pagine di cronaca per il suicidio di un detenuto, per alcune proteste violente dei carcerati e per il rinvenimento di alcuni panetti di hashish scoperti dagli agenti nelle celle.  

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Giorgio Sturlese Tosi

Giornalista. Fiorentino trapiantato a Milano, studi in Giurisprudenza, ex  poliziotto, ex pugile dilettante. Ho collaborato con varie testate (Panorama,  Mediaset, L'Espresso, QN) e scritto due libri per la Rizzoli ("Una vita da  infiltrato" e "In difesa della giustizia", con Piero Luigi Vigna). Nel 2006 mi  hanno assegnato il Premio cronista dell'anno.

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