Anche se sono ancora in corso i controlli per accertarne a tutti gli effetti l’identità, fonti governative americane si dichiarano fiduciose che la persona uccisa da un drone a Raqqa, nel Nord della Siria, sia proprio il 21enne britannico Junaid Hussain, considerato a capo della rete di hacker dell’Isis, nonché l’ispiratore dell’attacco contro un’esposizione di vignette su Maometto nel maggio scorso a Garland, in Texas.
Obiettivo del raid con i droni era proprio Hussain, che grazie a informazioni di Intelligence è stato preso di mira non appena è sceso da un’auto a Raqqa, “capitale” del Califfato nell’area settentrionale della Siria. Sempre fonti americane riferiscono che le forze britanniche non hanno preso parte a quest’operazione, che – se davvero andata a buon fine – infligge un duro colpo all’Isis sul fronte delle attività di propaganda e reclutamento online, che avevano nel giovane il primo “formatore” dei miliziani jihadisti.
L’annuncio dell’eliminazione di Junaid Hussain fa seguito a quella dello scorso 21 agosto scorso, in cui le forze armate statunitensi avevano reso noto di aver ucciso in un altro raid vicino a Mosul, in Iraq, Haji Mutaz, considerato il numero due del Califfo Abu Bakr al Baghdadi e il coordinatore per l’Isis dello spostamento di armi, esplosivi, veicoli e persone fra Iraq e Siria.