Didattica a distanza: i rischi dell'esposizione digitale
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Didattica a distanza: i rischi dell'esposizione digitale

Consigli per studiare da casa: 15. Controllate il tempo passato sugli schermi

Pillole quotidiane per aiutare studenti (e famiglie) a organizzare lo studio in tempi di Covid-19, che nel mondo ha confinato in casa oltre un miliardo di ragazzi. A firma di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, dirigenti e docenti dei licei Faes di Milano, nonché autori di Basta studiare! e Leggere per piacere (Sperling & Kupfer). Ogni mattina alle 8.30 su panorama.it, consigli, dritte e buone pratiche per alunni di tutte le età.

La scuola ai tempi del coronavirus passa necessariamente dai computer e dagli smartphone, come un po' tutto di questi tempi. I ragazzi di ogni scuola seguono indicazioni, lezioni e appunti attraverso uno schermo.

La prima considerazione riguarda il tipo di schermo da utilizzare: dato che si tratta di lavoro anche per i ragazzi, evitiamo lo smartphone, prediligendo il computer. Lo studio a distanza non va fatto sul divano, ma alla scrivania, in modalità di lavoro, per cui meglio un computer. Se fosse impossibile, perché il computer di casa è condiviso con genitori e fratelli, bene per il telefono, ovviamente, ma che sia un ripiego di emergenza. Essere connessi non significa potere sempre avere a portata di click un social, o un gioco: questo è un rischio che dovrete tenere in considerazione, perché potrebbe vanificare gran parte del tempo impiegato per la didattica a distanza.

In seconda battuta, attenzione alle ore passate al computer. Ogni scuola può provare a mantenere un orario scolastico identico a quello abituale, anche per l'orario di servizio dei docenti, per cui computer alla mattina, con lezioni in diretta e studio di video, audio e presentazioni. Dopo pranzo, lo studio dovrebbe proseguire su libri e quaderni, perché si tratterà dello stesso carico di lavoro – non di più, magari di meno – rispetto alla quotidianità pre-coronavirus.

Certo, ogni esercitazione andrà poi caricata e inviata al docente, ma nessuna scuola inviterà a stare più di un paio d'ore a contatto con il computer dopo le lezioni del mattino. Un tempo enorme, in condizioni normali, un tempo necessario, in questo frangente storico per la scuola.

Che fare? È il momento della responsabilità e della condivisione: se siete preoccupati del monte ore davanti a uno schermo, fate il punto con i vostri figli per capire quali richieste necessitino ore davanti allo schermo e quali, invece, rimandino ai libri. I ragazzi hanno bisogno di un occhio organizzativo esperto e amorevole da parte vostra, anche perché i docenti, naturalmente deputati all'educazione al metodo di studio, non hanno la possibilità di intervenire direttamente. Confinati, come sono, in uno schermo.

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