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(Ansa)
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Mezzi navali di Mosca in movimento nell'Oceano Pacifico

Mosca sposta la flotta orientale attraversando l'arcipelago del Giappone: rincalzi per lo scenario ucraino o mossa strategica anti-Nato?

Che cosa ci fanno navi russe da sbarco, piene di mezzi e soldati, nel bel mezzo dell'arcipelago del Giappone? Secondo Tokyo potrebbero spostare nuove forze dall'estremo oriente russo verso l'Ucraina, così si spiegherebbe la presenza di quattro mezzi da sbarco, di cui uno con il ponte pieno di camion militari, che sono stati visti navigare nell'Oceano Pacifico in direzione ovest a metà della scorsa settimana, secondo un comunicato stampa dell'ufficio Affari pubblici dello staff congiunto all'interno del Ministero della Difesa giapponese. Dal punto di vista diplomatico non si tratta di un incidente: il Giappone ha designato lo stretto di Tsugaru una via navigabile internazionale, consentendo il transito di navi straniere. Il paese rivendica acque territoriali nello stretto che si estendono per 3 miglia nautiche dalla sua costa, significativamente meno del massimo di 12 miglia nautiche consentite dal diritto internazionale.

Dai numeri che appaiono sullo scafo delle navi russe, visibili nelle fotografie aeree realizzate dall'aviazione nipponica, gli analisti suggeriscono che le navi fossero la Nikolay Vilkov, classe Alligator IV; il Ropucha I-class Oslyabya, la Ammiraglio Nevelskov e il pattugliatore Peresvet di classe Ropucha II. Tutti e quattro appartengono alla flotta del Pacifico della Marina russa e costituiscono la totalità delle sue principali unità anfibie. Queste stavano viaggiando in due gruppi: uno era composto dalla Nikolay Vilkov e dalla Oslyabya, viste per la prima volta dirigersi a ovest la sera del 15 marzo, localizzandole 70 chilometri a nord-est di Capo Shiryazaki, sulla punta settentrionale dell'isola di Honshu. Le foto rilasciate dal ministero mostravano il ponte superiore del Nikolay Vilkov pieno, con 17 camion militari, mentre tutte e due le navi mostravano linee di galleggiamento molto alte, dunque si presuppone avessero le stive piene di carichi o truppe. La ammiraglio Nevelskov e la Peresvet sono state poi rilevate dal Giappone la mattina del 16 marzo e 220 chilometri a nord-est di Capo Shiryazaki, quasi a volersi unire al convoglio. Le navi hanno quindi proceduto attraverso lo stretto stretto di Tsugaru, che separa Honshu dall'isola principale settentrionale del Giappone di Hokkaido, e sono state osservate dal cacciatorpediniere JS Shiranui della Forza di autodifesa marittima giapponese e da un velivolo da pattugliamento marittimo P-3C. I media giapponesi hanno riferito che il ministero della Difesa ritiene che le navi stessero portando unità aggiuntive dall'estremo oriente russo per sostenere le sue forze coinvolte nell'invasione dell'Ucraina, come conferma la Difesa di Kiev, affermando che il 18 marzo la 155° Brigata di fanteria navale russa, con sede nella città portuale di Vladivostok, e la 40° Brigata di fanteria navale, fuori Petropavlovsk-Kamchatsky, si stavano dirigendo a ovest per compensare le perdite subite nei combattimenti. Entrambe queste unità sono assegnate al distretto militare orientale dell'esercito russo e la rotta intrapresa sembra suggerire che si stessero dirigendo da Petropavlovsk-Kamchatsky, nella penisola russa della Kamchakta, a Vladivostok, dove molto probabilmente le forze saranno caricate sui treni diretti a ovest, almeno se sono effettivamente risorse dirette in Ucraina. Se non lo fossero, allora bisognerebbe capire quale sia il vero scopo per movimentare tante risorse e soprattutto se non siano destinate a sbarcare più vicino al confine Nato.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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