Hamas israele usa guerra
(Ansa)
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Solo la liberazione degli ostaggi israeliani potrà portare ad una tregua. Che farà Hamas?

La tregua sembra vicina ma l'ultimo gradino sa superare è il più complesso per i miliziani che si troverebbero senza altre armi di scambio contro Tel Aviv

«Hamas ha accolto favorevolmente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora siamo in attesa della risposta di Israele». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, durante una visita a Madrid. «La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano un'accoglienza positiva della proposta e ora aspettiamo la risposta israeliana», ha affermato Shoukry in una conferenza stampa.

Tuttavia, la situazione è molto più complessa. Secondo quanto riportato da Haaretz, che cita fonti di Hamas, i vertici del movimento hanno informato i mediatori di Qatar ed Egitto « di aver richiesto una garanzia ufficiale da parte degli Stati Uniti che Israele applicherà tutte le condizioni dell'accordo, con particolare enfasi sulla richiesta di cessate il fuoco».Alcuni invece sostengono che gli USA abbiano già dato questa garanzia ad Hamas.

E Israele che ne pensa? Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato a Channel 12: «La guerra finirà temporaneamente per riportare indietro gli ostaggi e poi discuteremo. Ci sono altri dettagli che il presidente degli Stati Uniti non ha presentato al pubblico». Netanyahu ha anche precisato che «ci sono lacune tra la versione israeliana e la proposta presentata da Biden, che è incompleta». Il premier israeliano ha poi aggiunto che Israele può sospendere la guerra per sei settimane, ma non può porvi fine in modo permanente: «L'Iran e tutti i nostri nemici stanno a guardare per vedere se capitoleremo e gran parte delle notizie che circolano sulla nostra posizione riguardo all'accordo sono false».

È difficile orientarsi tra tutte le dichiarazioni di queste ore. Tuttavia, visti i precedenti, è necessario prestare molta attenzione anche a quanto dichiarano gli egizianiche con Hamas hanno un rapporto non certo conflittualevistii 50 tunnel che portano dall’Egitto a Rafah scoperti lo scorso 19 maggio,utilizzati per il contrabbando di armi, denaro, e per il transito di miliziani. La sensazione è anche stavolta Hamas potrebbe sfilarsi dall’accordo anche perché piu’ passano i giorni e piu’ vengono ritrovati cadaveri degli ostaggi. Ieri l'Idf ha reso noto di aver ritrovato i cadaveri di Haim Perry, Yoram Metzger, Amiram Cooper e Nadav Popplewell che rano stati rapiti il 7 ottobre 2023. Clamorosa invece è la notizia che arriva dagli Stati Uniti; Un gruppo di deputati repubblicani americani ha avanzato una proposta di legge destinata a "punire" la Corte Penale Internazionale (CPI) dopo che il procuratore capo Karim Khan ha chiesto l'arresto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant. La commissione per i regolamenti della Camera dei rappresentanti ha approvato il testo con 9 voti favorevoli e 3 contrari. Ora il GOP spera che la legge possa essere approvata rapidamente anche in aula entro la settimana. Tuttavia, il provvedimento, che prevede sanzioni contro i giudici della CPI, probabilmente non passerà al Senato, dove i democratici detengono la maggioranza, come riportato dal sito "The Hill”.

La Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione nei giorni scorsi, affermando: « Pur contestando la decisione della CPI, l'amministrazione si oppone all'imposizione di sanzioni contro la Corte, il suo personale, i suoi giudici e chiunque collabori al suo lavoro. Esistono modi più efficaci per difendere Israele, preservare le posizioni degli Stati Uniti sul CPI e promuovere la giustizia».

Il rapporto tra Israele e Arabia Saudita e le mosse americane

Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Jake Sullivan, ha visitato Israele e Arabia Saudita a metà maggio, offrendo un pacchetto di normalizzazione saudita-israeliano che, secondo lui, porterebbe a maggiore pace, stabilità e sicurezza nella regione.Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato l’offerta degli Stati Uniti di un accordo trilaterale con l'Arabia Saudita, in quanto richiedeva da Gerusalemme due concessioni significative che Netanyahu attualmente non è disposto a fare: la fine della guerra a Gaza e un percorso verso uno Stato palestinese, vista la mancanza di una controparte palestinese.Secondo la Foundation for Defense of Democracies (FDD) l’amministrazione Biden, impaziente di ottenere una vittoria diplomatica in vista delle elezioni di novembre e frustrata dal rifiuto di Israele, potrebbe proseguire con un accordo con i sauditi escludendo Gerusalemme. Joe Biden sta cercando di riprendere slancio verso un accordo trilaterale di normalizzazione USA-Arabia Saudita-Israele, che sembrava imminente prima degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e della conseguente guerra.

Il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman ha posto tre richieste principali: un patto di difesa con gli Stati Uniti, un pacchetto di armi avanzate e un programma nucleare civile indipendente, che include l’arricchimento dell’uranio sul suolo saudita. Inoltre, l'Arabia Saudita ha chiesto che Israele sostenga pubblicamente un “percorso” verso uno Stato palestinese, con concessioni su questioni come gli insediamenti.In cambio, Israele avrebbe ottenuto la normalizzazione con Riyadh, uno degli obiettivi principali di Netanyahu, e la speranza che altri paesi arabi e musulmani seguissero l'esempio. Questo accordo rafforzerebbe la coalizione regionale contro l'Iran, obiettivo condiviso dagli Stati Uniti che cercano di rafforzare l'architettura di sicurezza in Medio Oriente mentre riducono la loro presenza militare nella regione.Non va dimenticato che uno degli obiettivi dell’Iran dell'attacco del 7 ottobre era proprio far naufragare l’accordo di normalizzazione. Gli Stati Uniti hanno cercato di riproporre l’accordo, ma i recenti eventi hanno complicato la situazione sia per Netanyahu che per Mohammed Bin Salman (MBS) . Gli attacchi del 7 ottobre hanno fatto sentire gli israeliani estremamente vulnerabili, portando a una forte sostegno pubblico per la guerra a Gaza. Allo stesso tempo, le immagini della guerra hanno galvanizzato l’opinione pubblica araba e il clero, rendendo politicamente difficile per MBS accettare la normalizzazione con Israele senza un cessate il fuoco e concessioni verso uno Stato palestinese.Netanyahu ha chiarito che non accetterà un accordo che metta fine prematuramente alla guerra a Gaza o che apra prematuramente a uno Stato palestinese. Nonostante le pressioni elettorali di Biden, la situazione sul campo a Gaza potrebbe cambiare nei prossimi mesi. Una volta che l'IDFavrà raggiunto i suoi obiettivi ovvero la completa distruzione di Hamas e sodali, Gerusalemme potrebbe essere più aperta a lavorare con i partner per un nuovo futuro per Gaza. Per accelerare la fine della guerra a Gaza e promuovere la pace nella regione, gli Stati Uniti devono continuare a sostenere senza ambiguità Israele.

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Stefano Piazza