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Guerra in Ucraina: i 300 aerei da combattimento russi a terra

Cominciati i bombardamenti pesanti sulle città, ma l'aviazione russa è quasi ferma. Una scelta tattica o il segnale di un'incapacità operativa?

Dov'è l'aviazione russa? L'invasione dell'Ucraina è iniziata da cinque giorni con una salva di missili da crociera e balistici che ha distrutto i principali radar ucraini. Il risultato immediato è stato quello di accecare efficacemente l'aviazione di Kiev e di ostacolare i movimenti degli aerei rendendo inservibili le principali basi aeree. Gli attacchi hanno colpito anche il centro di controllo voli e le batterie di missili terra-aria ucraine, materiale ex sovietico che soffriva comunque di mancanza di ricambi.

Dunque il passo successivo, logico e previsto, sarebbe stato che le forze aeronautiche russe attaccassero su larga scala per distruggere del tutto l'aviazione ucraina. Con la sua catena di allerta precoce accecata e molte piste inservibili, l'aeronautica della giovane Repubblica era vulnerabile ai raid dei Su-34 con munizioni guidate e ai multiruolo Su-30. Altri caccia Su-35 e Su-30, se usati, avrebbero quindi facilmente travolto i piloti ucraini anche se questi fossero riusciti a decollare per sortite condotte a bassissima quota, seppure con limitata consapevolezza delle difese russe che avrebbero incontrato.

Invece i circa 300 moderni aerei da combattimento che i russi hanno posizionato attorno all'Ucraina sembrano essere rimasti in gran parte a terra. Il lecito dubbio è che al momento, effettivamente non servano e siano tenuti pronti per eventuali reazioni che dovessero provenire da altre nazioni, nel malaugurato caso che il conflitto si allarghi. Questo tuttavia ha fatto nascere perplessità negli analisti occidentali sulle vere capacità operative dell'aviazione russa e prima ancora ha consentito alle forze di Kiev di continuare a effettuare sortite di contrattacco e missioni con alcuni successi nell'intercettare gli elicotteri russi.

Il fatto che le truppe e i civili ucraini siano stati in grado di vedere i propri piloti che continuano a effettuare missioni sopra le principali città è stato un importante fattore di stimolo del morale che ha consolidato la resistenza in tutto il Paese. La mancanza di aerei russi ha finora anche consentito a chi fosse armato di missili Stinger di fabbricazione Usa di puntare gli elicotteri e gli aeromobili da trasporto di Mosca con un rischio significativamente inferiore di ritorsioni immediate. Dunque usare l'aviazione in modo così limitato non è stato del tutto vantaggioso.

Fino a oggi, quando sono cominciati bombardamenti massicci effettuati sempre da terra, utilizzando l'artiglieria e i carri armati, ma ancora senza bombardieri. Alcune colonne russe sono state inviate oltre la portata della propria copertura di difesa aerea e in altri casi le batterie di missili che le proteggevano sono state colte inattive dalle reazioni ucraine. Ci sono diversi fattori che potrebbero contribuire alla mancanza della capacità russa di raggiungere e sfruttare la superiorità aerea nonostante la supremazia numerica, l'equipaggiamento e la copertura di radar volanti, ovvero la quantità limitata di munizioni a guida di precisione disponibili.

Durante le operazioni di combattimento sulla Siria, solo la flotta di Su-34 ne aveva fatto uso, e ciò non solo indica una familiarità limitata da parte degli equipaggi russi, ma rafforza anche la teoria secondo cui le scorte trasportate dai russi siano limitate. Il sospetto quindi è che la maggior parte dei 300 aerei da combattimento russi pronti per colpire l'Ucraina abbia sotto le ali bombe e razzi non guidati, quindi imprecisi e devastanti per gli effetti collaterali provocati.

Questo, combinato con la mancanza di sistemi per il puntamento atti a individuare e identificare i bersagli sul campo di battaglia da una distanza di sicurezza, significa che la capacità dei piloti di Mosca di fornire supporto aereo ravvicinato alle loro forze è scarsa. Un'altra possibile spiegazione è che gli equipaggi russi non siano fiduciosi nella loro capacità di decollare in sicurezza per sortite su larga scala perché sanno che i loro colleghi della difesa missilistica non possono proteggerli. Farlo richiede infatti stretta cooperazione tra i servizi, comunicazioni affidabili e una formazione tecnica di alto livello.

Le forze russe hanno invece mostrato un coordinamento limitato su tutta la linea, dai compiti logistici agli attacchi aerei, fino all'attività delle forze di terra e l'organizzazione della copertura della difesa aerea per le colonne in movimento. Un fattore da considerare è il numero relativamente basso di ore di volo che i piloti russi fanno ogni anno rispetto ai loro colleghi occidentali.

Secondo dichiarazioni dirette, volerebbero una media di cento ore l'anno contro le 180-200 dei piloti della Raf e dell'Usaf, i quali comunque lamentano di faticare a mantenere la prontezza al combattimento nonostante i moderni simulatori e le migliori interfacce-armi. Pertanto potrebbe essere vero che i piloti russi abbiano difficoltà a impiegare efficacemente molte delle nuove capacità dei loro aerei.

Vero è che combattimenti durano da meno di una settimana e il fatto che ci siano stati pochi avvistamenti confermati di aerei russi nei cieli ucraini non deve far dimenticare che le flotte di Mosca rimangono potenzialmente distruttive e che potrebbe essere scatenata un'offensiva nei prossimi giorni. Abbiamo però capito che il dispiegamento russo, seppure intrapreso vicino ai confini nazionali, è lento, farraginoso e non privo di criticità. Un vantaggio per la Nato.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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