curdi
News

I Curdi e la Seconda Guerra Mondiale (1941-1945)

In Iraq combatterono contro l'Asse nei ranghi dei Parà della RAF. Invece che al D-Day, parteciparono ad azioni anticomuniste in Albania e nella Grecia della guerra civile

La Seconda Guerra mondiale dei Curdi cominciò nell'anno 1941, dopo il colpo di stato di Rashid Ali, l' ex Primo ministro iracheno ritornato al potere con l'appoggio delle forze dell'Asse che intendevano interrompere le comunicazioni britanniche tra l'India e l'Egitto.

Il golpe fu l'esito di un percorso che era iniziato nel 1932 all'indomani dell'indipendenza formale dell'Iraq seguita al periodo di Mandato britannico esito della Grande Guerra. In cambio dell'autogoverno, gli inglesi avevano ratificato con Baghdad un trattato che permetteva loro il mantenimento ed il transito di truppe inglesi e di basi aeree della Royal Air Force in difesa degli interessi petroliferi della British Petroleum (BP). Per buona parte degli anni '30 il governo Iracheno rimase fedele ai patti, mantenendo un buon rapporto con Londra e promettendo alla popolazione curda una serie di riforme che ne avrebbero un giorno garantito l'autonomia. La rottura di questo equilibrio fu dovuta all'ascesa di Rashid Ali, da sempre antibritannico e influenzato dal gran Muftì di Gerusalemme Al-Husayni (amico personale di Hitler e più tardi promotore delle Waffen-SS islamiche). Una volta al potere, Ali rifiutò di applicare le clausole del trattato del 1930 (cancellando tutte le richieste da parte del popolo curdo) e impedì il passaggio delle truppe inglesi che volevano raggiungere il fronte. Colpito da pesanti sanzioni da parte britannica, il premier rassegnò momentaneamente le dimissioni per poi riprendere il potere nel 1941 appoggiato dall'Asse e da una ristretta cerchia di generali iracheni noto come il "Quadrato d'Oro".

Gli inglesi si trovarono così in territorio ostile, con pochi soldati rimasti negli ultimi anni e sotto la minaccia di un attacco dell'esercito iracheno e dell'aviazione di Baghdad (che schierava anche velivoli di fabbricazione italiana Breda Ba.65 e Savoia Marchetti S.79). La resistenza inglese fu organizzata nelle basi della RAF (in particolare quella di Habbaniya, a circa 50 km a ovest di Baghdad), dove iniziò il reclutamento di forze locali avverse al regime, tra cui i Curdi.

Questi ultimi, assieme a membri di altre etnie irachene, andarono a formare gli "Assiryan Levies" (o coscritti Assiri) che, sotto il comando di ufficiali britannici, organizzarono la difesa della base assediata dalle truppe di Rashid Ali. Dopo l'attacco a sorpresa da parte dell'aviazione inglese contro gli iracheni, strategicamente male organizzati, le forze dell'Asse cercarono di controbattere inviando velivoli dalla Luftwaffe e in seguito (ma troppo tardi) una squadriglia di biplani Fiat C.R.42 della Regia Aeronautica. Dopo l'arrivo di forze di rincalzo dalla Palestina e dall'India, gli inglesi uscirono allo scoperto ed iniziarono l'offensiva di terra, durante la quale il contingente curdo si distinse nella presa della postazione strategica di Falluja. Circondati dagli Inglesi, Rashid Ali e i generali del "Quadrato d'Oro" fuggirono da Baghdad alla fine del maggio 1941.

I curdi arruolati dai britannici furono in seguito riorganizzati e inquadrati nei ranghi della RAF nella specialità dei Paracadutisti della 1st Parachute Company, concentrati nel 3°Plotone. Alla vigilia dello sbarco alleato in Normandia vi fu l'idea iniziale di impiegarli in battaglia ma più tardi si preferì schierarli nel teatro dei Balcani, in supporto alle scelte strategiche di Winston Churchill che intendeva contrastare a tutti i costi il dilagare di forze filocomuniste in due paesi in precedenza occupati dalle forze dell'Asse: l'Albania e la Grecia.

Dal tardo 1943, infatti, il 1st Parachute si era trasferito assieme agli Squadroni della Raf negli aeroporti pugliesi in mano agli Alleati. I parà curdi presero parte allo sbarco nel porto albanese di Saranda il 9 ottobre 1944, dove occuparono temporaneamente la zona in un'azione lampo contro le ultime postazioni tedesche. Il 12 ottobre ripresero la via dell'Italia rimpiazzati da forze del 40th Commando.

Più duri furono invece i combattimenti in Grecia contro i miliziani comunisti dell'ELAS, che avevano preso le armi contro il governo ellenico filo-britannico dopo il ritiro delle forze dell'Asse. Il 3°Plotone di Paracadutisti curdi fu aviotrasportato il 7 dicembre 1944 da Brindisi all'aeroporto di Atene-Hassani. I curdi furono impiegati in una lotta casa per casa nella zona urbana della capitale ellenica dove alla fine di dicembre riuscirono ad avere ragione di una consistente forza (circa 110 uomini e numerosi cecchini) dei filocomunisti al prezzo di consistenti perdite. Al termine dell'azione, il 3 gennaio 1945, il 3° Plotone riuscì a liberare la zona dalle forze dell'ELAS confiscando diverse mitragliatrici Breda sequestrate precedentemente agli Italiani e mortai tedeschi da 55mm. 

A seguito delle forti perdite, fu deciso il rimpatrio in Iraq del 1st Parachute, che avvenne nel marzo del 1945 con il rientro definitivo alla base RAF di Habbanya. Impiegati in compiti di controllo territoriale dell'Iraq postbellico, saranno sciolti nel 1955.

curdi
Wikicommons
Vista aerea della base RAF di Habbanya, difesa anche da truppe curde nel 1941

I più letti

avatar-icon

Edoardo Frittoli