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'Ndrangheta: quali sono le cosche che hanno colonizzato l'estero

Ecco chi sono i boss calabresi che gestiscono gli appalti pubblici. Dalle vicende slovacche alla Germania fino in Austrialia

“Hanno cominciato a svolgere attività imprenditoriali qui e sfruttare i fondi europei, ma soprattutto a costruire rapporti con importanti persone degli ambienti politici, fino all'ufficio del governo della Repubblica slovacca".

La ‘Ndrangheta fa così. Proprio come ha descritto il giornalista slovacco Jan Kuciak, trovato ucciso con un colpo di pistola al petto, assieme alla sua fidanzata nella sua casa a pochi chilometri da Bratislava.

Questo è il modus operandi delle 'ndrine calabresi, sia in Italia che all’estero. Si insinuano nei livelli più alti della politica “foraggiando” le campagne elettorali di insospettabili e “pilotando” le votazioni nei comuni e nei capoluoghi di provincia. Poi una volta al potere gestiscono indirettamente appalti, fondi europei e finanziamenti bancari a grandi industrie o società in mano all'organizzazione.

La 'Ndrangheta e la politica

Nell’operazione “Mammasantissima”, il 15 luglio 2016, i Carabinieri del Ros dettero un volto ed un nome alla cupola “segretissima” della ’Ndrangheta composta da politici e avvocati.

Finirono in manette il senatore Antonio Caridi, in quanto uno dei cinque elementi della “cupola segretissima di vertice” della 'Ndrangheta, capace di condizionare gli appuntamenti elettorali in ambito comunale, provinciale, regionale individuando, assieme ad altri quattro uomini, persino i propri affiliati da proiettare in Parlamento.

Assieme a Caridi, senatore di Gal, la cui ordinanza di custodia in carcere fu inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, finirono in manette anche l'ex deputato del Psdi Paolo Romeo che si trovava già in carcere, l'ex consigliere regionale e sottosegretario della Giunta regionale di centrodestra Alberto Sarra, l'avvocato Giorgio De Stefano e Francesco Chirico.

La "struttura segreta di vertice" della 'Ndrangheta, in base all’indagine dei Ros, dava le direttive a tutta l'organizzazione e teneva i contatti di "alto livello", nei vari ambienti politici, istituzionali ed imprenditoriali con il solo fine di infiltrarli ed asservirli ai propri interessi criminali.

Le 'ndrine e i vertici politici slovacchi

Non è un caso che il giornalista slovacco abbia scoperto e denunciato i legami d'affari di Maria Troskova, l'assistente del premier slovacco Robert Fico, e di Vilem Jasan, ex deputato dello Smer, partito del premier e attuale segretario del Consiglio di sicurezza con un imprenditore italiano legato alle ‘ndrine calabresi.

"Vuol dire che due soggetti dell'entourage della persona arrivata in Slovacchia, denunciato in un caso di mafia in Italia, sono ogni giorno in contatto con il premier: le ha scelte Fico in persona", scrisse Kuciak.

I "calabresi" e la politica tedesca

Identico modus operandi, infatti, anche in Germania, dove storicamente le Locali di ‘Ndrangheta hanno messo radici in dieci regioni tedesche dove riciclano soldi sporchi e sostengono politici locali.

A Stoccarda, ad esempio, il prestanome Mario Lavorato sembra aver sostenuto secondo un'inchiesta della polizia, durante le elezioni, anche un esponente del Partito Cristiano-Democratico (CDU). Proprio come in Italia, le ‘ndrine sono riuscite a raggiungere anche i vertici della politica tedesca. E, quindi, gli affari e il settore economico del paese europeo. 

L’operazione “Stige” dello scorso 8 gennaio, con 13 arresti nella sola città di Stoccarda ad affiliati alla ‘ndrina crotonese di Cirò Marina, Farao-Marincola, è stata l’ennesima dimostrazione di come questa organizzazione mafiosa sia riuscita a penetrare profondamente il tessuto economico tedesco.

“Il fine ultimo della ‘Ndrangheta è l’arricchimento, e uno degli strumenti per conseguirlo è il controllo o il condizionamento del potere amministrativo locale che ottiene anche attraverso pratiche corruttive - spiega il generale Pasquale Angelosanto, Comandante del Ros nel suo libro ‘Il canone e le proiezioni internazionali della ‘Ndrangheta’ - Di conseguenza le zone più ricche della Germania sono le più ambite dal loro processo di “colonizzazione”.

I tentacoli delle 'ndrine in Europa

L’operazione Martingala, di pochissimi giorni fa e quelle di “Iron Efesto” e “Melchiorre” della Finanza, ci mostrano come le famiglie mafiose calabresi abbiano colonizzato quasi tutti i Paesi confinanti con la Slovacchia: Austria, Polonia e Ungheria. E a queste occorre aggiungere anche le vicine Croazia, Slovenia, Romania e Albania.

Proprio a due passi da Bratislava, le cosche Nirta e Barbaro, sotto le direttive di Antonio Scimone, solo venti giorni fa portavano a segno false transazioni commerciali, riciclavano denaro e gestivano fondi europei.  

Le cosche che colonizzano il mondo

Ma quali sono le ‘ndrine calabresi che stanno ‘colonizzando’ il mondo?

Gli uomini del Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri, hanno ricostruito attraverso le numerose operazioni, una mappatura precisa dei tentacoli di questa organizzazione che è profondamente radicata in Europa in particolare in Germania, Francia e Svizzera ma anche in Canada e Australia.

In base a quanto ha ricostruito il generale Angelosanto nell’operazione “Crimine”, solamente nel sud della Germania ci sono 5 Locali di ‘ndrangheta: quella di Francoforte, di Stoccarda, di Singen-Reilsingen, di Engen e di Ravensburg.

Nella Germania dell’Est si sono insediate a Berlino le ‘ndrine sanguinarie dei Nirta-Strangio, Mammoliti e Giorgi. Nella regione dell’Anhalt ci sono i Barbaro e i Longo-Versace mentre nella Turingia i Pelle-Romeo.

Nel Sachsen, precisa il generale Angelosanto, ritroviamo i Nirta-Strangio, Mammoliti, Mazzaferro, Carelli, Giorgi, Farao Marincola e i Ruga.

Ma è nelle aree più ricche che si trova la maggior concentrazione di 'ndrine calabresi.

Ad esempio, nella Regione del Bayern ci sono i Carelli, Muto, Mammoliti, Nirta-Strangio, Giorgi, Grande Aracri, Sena-Pino, Imerti-Condello, Maiolo mentre in quella confinante del Baden-Wurttenberg, oltre a quelle citate si sono insediate anche le famiglie mafiose Mazzaferro, Critelli, Tripodoro e ancora la potentissima dei Farao Mancola.

Nella confinante Svizzera, invece, si è insediata la cosca Ferrazzo di Mesoraca, Crotone, attiva in particolare nel traffico di droga e armi.

In Francia, la maggior concentrazione ‘ndranghetista, ‘esportata’ dalle confinanti locali della Liguria e Piemonte, si riscontra in Costa Azzurra tra le zone di Antibes, Mentone e Nizza.

Chi comanda in Canada 

“L’ascolto delle conversazioni intercettate all’interno della lavanderia “Ape Green” del boss Giuseppe Commisso a Siderno- scrive il comandante del Ros – ha svelato l’esistenza dell’organizzazione a Toronto e in altre località canadesi tra le quali Thunder Bay”.       

In Canada, infatti, la ‘Ndrangheta ha costituito circa una ventina di Locali di cui 9 solo a Toronto, riconducibili alle ‘ndrine dei Filomeni, Coluccio, Verduci, Commisso, Demara e Ruso.

La 'ndrangheta si è "spartita" l'Australia

Ma le cosche calabresi non hanno risparmiato neppure la lontanissima Australia.

La maggior concentrazione si trova ad Adelaide, nell’Australia meridionale. Qui si sono insediate le 'ndrine: Sergi, Barbaro, Rome, Perre, Trimboli, Alvaro-Nirta, Polifroni, Piromalli, Polimeni, Musitano, Ielasi-Papalia.  

A Sidney, invece, c’è la cosca del boss Giuseppe Carbone e quella degli Alvaro mentre a Perth ha “colonizzato” la città quella dei Romeo.

Non va meglio a Canberra, dove le cosche Nirta, Pelle, Rizzotto, Alvaro, Trimboli e Barbaro hanno in mano il settore agroalimentare e quello della grande distribuzione. La cosca di Pasquale Barbaro, ha allungato i suoi tentacoli anche sui supermercati Melbourne.

“I primi cenni della colonizzazione criminale 'ndranghetista in Australia si hanno negli Anni ’70 - scrive il generale Angelosanto - sin da quegli anni, quel territorio ha subito una silenziosa ma capillare infiltrazione”.

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Nadia Francalacci