Iran
(Ansa)
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Masha Amini è morta per malattia e Gesù di freddo...

La Rubrica - Lessico Familiare

Gesù è morto di freddo.

Il paradosso viene utilizzato per rappresentare, metaforicamente, quelle tesi elaborate al fine di mistificare la realtà e fornire una versione dei fatti funzionale ai propri scopi.

Poteva forse il regime di Teheran ammettere che la giovane Mahsa Amini, la cui morte sta infiammando le piazze in tutto l’Iran, è deceduta per le violenze subite in stato di fermo dall’integerrima Polizia della Moralità?

Certo che no, perché questo avrebbe significato ammettere le proprie responsabilità e rinfocolare la rivolta popolare.

Cosa si sono quindi inventati con la connivenza dell’Ospedale dove la ragazza si è spenta?

Che Mahsa è morta di malattia. Ma tu pensa...

Dopo aver compulsato vecchie cartelle cliniche, nel febbrile tentativo di trovare una causa che allontanasse il sospetto di morte come conseguenza di violenze e maltrattamenti, i medici del nosocomio iraniano hanno estratto dal cilindro la diagnosi più strampalata che potessero partorire: siccome la giovane aveva avuto, a 8 anni, un tumore al cervello, ella risultava portatrice di un "disturbo importante" dell'asse ipotalamo-ipofisario, una malattia che proprio quel pomeriggio le è stata fatale.

Attenzione al Libro Cuore ora: dopo essere caduta a terra, i medici avrebbero fatto di tutto per salvare la vita a Mahsa, per rianimarla, per strapparla all’infausto destino, ma purtroppo non ce l’hanno fatta, dovendo soccombere all’ipossia cerebrale che ha reciso il filo della vita di questa sfortunata ragazza che, guarda caso, proprio quel giorno, proprio dopo essere stata arrestata, malmenata, condotta in ‘commissariato’, proprio allora ha subìto l’esplosione di un’antica malattia manifestatasi quand’era solo una bimba. Quando si dice il destino.

Ma non è finita: come sarà morta l’altra pasionaria e simbolo delle proteste, Sarina Esmailzadeh, 16 anni, colpita alla testa dalle forze di sicurezza mentre partecipava a una manifestazione? Anche per lei è pronta la causa deresponsabilizzante: si è suicidata buttandosi dalla finestra. Che incredibile coincidenza.

L’adolescente che manifestava per Mahsa, che sfidava le forze dell’ordine, che postava i propri video sui social reclamando libertà e narrando le aberrazioni di un regime che tarpa le ali e i diritti fondamentali dei giovani e delle donne, proprio quel 22 settembre 2022 ha deciso di mettere fine alla propria esistenza e gettarsi nel vuoto.

Magari una crisi d’amore? Un brutto voto a scuola? Un atto di bullismo dei compagni?

No beh, a questo non sono arrivati ma in un contesto dove nulla è logico e verosimile e dove l’intelligenza altrui viene violentata con incredibile nonchalance, nessuno avrebbe fatto caso a tale spudorata ipotesi.

I regimi sono tutti uguali, d'altronde, ed è normale che le morti dei personaggi scomodi vengano narrate nel modo che più conviene a chi detiene il potere.

Come quell’epidemia di scivoloni che cagionano fatali cadute da yacht o finestre in Russia ad oligarchi, manager, dissidenti, militari in carriera.

Il direttore generale della russa Far East and Arctic Development Corporation, Ivan Pechorin, 39 anni, è stato trovato morto sull'isola di Russky, nel Mar del Giappone, al largo dell'estremo oriente russo, dopo essere caduto “accidentalmente” dalla sua imbarcazione.

Ravil Maganov, presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera Lukoil, è caduto da una finestra del Central Clinical Hospital di Mosca.

Yuri Voronov, capo di Astra Shipping, una società che ha contratti con Gazprom nell'Artico, è stato trovato esanime nella piscina di una proprietà vicino a San Pietroburgo.

La lista è lunga: c’è chi si sarebbe suicidato dopo aver sterminato la famiglia, chi avrebbe avuto il classico e sempreverde attacco cardiaco, e così via.

Va bene, qualcuno potrà lamentare che ho una visione manichea orientata a guardare altrove per non affrontare la storia d’Italia, i Pinelli, i Cucchi, i David Rossi, le cui morti sono state anch’esse presentate in modo difforme dai veri motivi del decesso.

Però c’è una differenza: siamo uno stato libero e democratico dove, fino a prova contraria e salvo qualche metastasi certamente da non sottovalutare, la magistratura agisce in modo libero e autonomo dal potere esecutivo, perché così è scritto nella Costituzione.

Questa è la differenza fondamentale tra l’Italia e quei regimi dove il povero Gesù è morto di freddo e il popolo non ha altre opzioni se non credervi fideisticamente.

O solo per paura.

info: missagliadevellis.com

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Daniela Missaglia

Avvocato matrimonialista e cassazionista, è specializzata in Diritto di famiglia e in Diritto della persona. Grazie alla sua pluridecennale esperienza è spesso ospite in trasmissioni televisive sulle reti Rai e Mediaset. Per i suoi pareri legali interviene anche su giornali e network radiofonici. Info: https://www.missagliadevellis.com/daniela-missaglia

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