​protesta Ncc
Ansa
ARTICOLI FREEMIUM

La crisi delle auto con conducente lascia a piedi i turisti

L'Italia vede il ritorno del turismo, ma rimane impreparata per quanto riguarda i servizi di trasporto. Ferri (Anitrav): «Il Governo deve intervenire in aiuto del settore».

Il settore dei trasporti con conducente in Italia assiste al paradosso dei noleggiatori che da anni esercitano la propria attività senza adeguamenti normativi, colpiti in modo profondo dall’emergenza Covid-19 e che oggi si trovano con un insufficiente organico di veicoli e con una forte riduzione di personale dipendente, costretti a lasciare a piedi circa il 40% degli utenti.

È il grido di l’allarme di Anitrav, la più rappresentativa associazione nazionale dei noleggiatori con conducente che chiede un aiuto urgente al Governo ed al Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. «È tornato il turismo e la voglia degli italiani e degli stranieri di muoversi ma ci stiamo facendo trovare impreparati dato che le attuali norme non facilitano il lavoro degli operatori Ncc e fanno perdere diverse opportunità a tutto il settore. Basti pensare alle lunghe file per i taxi presso le stazioni e gli aeroporti delle grandi città italiane - dichiara il presidente di Anitrav Mauro Ferri.

Da uno studio dell’Associazione, condotto a livello nazionale, i dati sono significativi: negli ultimi due anni di pandemia tra gli iscritti Anitrav si è registrato un crollo sia dei ricavi settimanali medi (-70%) che delle richieste di servizio (-60%). E se il ritorno graduale alla normalità ha spinto la domanda di servizi di trasporto al settore Ncc a livelli di gran lunga superiori al 2019, alle condizioni attuali le aziende non riescono a soddisfare le prenotazioni poichè carenti di veicoli e di personale, con la conseguenza del 40% di prenotazione inevase».

«L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - continua il presidente Ferri - ha rilevato che la diminuzione degli operatori Ncc sul mercato, nonchè l’aumento dei costi e la riduzione dell’accessibilità del servizio, comporta un danno per gli utenti pari almeno a 115 milioni di euro l’anno: se aggiungiamo quel 40% odierno di servizi non eseguiti si raggiungono circa 165 milioni di danno per gli utenti». «Ci auguriamo che nelle prossime ore - conclude -, attraverso l’approvazione dell’art. 10 del DDL Concorrenza in discussione alla Camera dei Deputati, il Governo risolva immediatamente questa situazione prevedendo una riforma della legge sui servizi pubblici non di linea, eliminando gli attuali vincoli di operatività e togliendo inutili requisiti per i conducenti dei mezzi, altrimenti l’Italia perderà ancora una volta una grande opportunità per favorire la crescita economica».

I più letti

avatar-icon

Guido Castellano