Conservatorio Santa Cecilia
Il Conservatorio Santa Cecilia di Roma (Ansa).
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Conservatorio Santa Cecilia: riaperta la biblioteca

Dopo gli interventi su Panorama.it, le collezioni dell'istituzione romana sono di nuovo disponibili al pubblico.

«La biblioteca del Conservatorio è stata riaperta. Siamo lieti di aver contribuito a ripristinare la normalità del servizio». Il professor Francesco Passadore è contento: otto giorni dopo la pubblicazione della sua intervista su Panorama.it, e due giorni dopo la replica del bibliotecario, la biblioteca del Conservatorio Santa Cecilia è stata riaperta. A comunicarlo è stato il sito dell'istituzione romana, che il 4 novembre ha pubblicato un post intitolato «Riapertura Biblioteca del Conservatorio», in cui indicava l'orario provvisorio, a partire da lunedì 8 novembre. Il post annunciava anche la nascita di un Comitato scientifico, composto da autorevoli musicologi ed esperti del settore.

La riapertura è stata sollecitata da Francesco Passadore, che ha insegnato Storia della musica al Conservatorio di Vicenza negli ultimi 30 anni. In pensione da un anno, il professore continua a fare il musicologo. L'anno scorso, la fondazione Antonio Salieri lo ha incaricato di realizzare il catalogo tematico delle musiche strumentali del compositore. E Passadore ha avuto bisogno di consultare il Quintetto per flauto, violino, due viole e basso, di cui esiste un'unica copia, conservata proprio nella biblioteca del Conservatorio di Roma.

Nata il 27 febbraio 1875, quando la Regia Accademia di Santa Cecilia nominò il primo bibliotecario, la biblioteca è molto prestigiosa. Possiede circa 300.000 unità catalografiche, fra cui 200.000 edizioni musicali e libri, 2.200 edizioni rare datate fra il 1500 e il 1820, 320 cinquecentine, otto incunaboli e 11.000 manoscritti. Oltre a una discoteca composta da circa 2.500 unità fra Lp, nastri, Cd, video e audio cassette. «Non è una biblioteca di una scuoletta» ha osservato Passadore. «È una biblioteca storica, paragonabile a quella del Conservatorio di Milano e di Napoli».

Il 4 giugno il professore ha scritto all'account istituzionale del bibliotecario. Nessuna risposta. Avendo consultato sul sito gli orari e il regolamento della Biblioteca S. Cecilia, apparentemente funzionante, ha ripetutamente scritto e telefonato, senza risultati. Solo il 22 ottobre, quasi cinque mesi dopo, ha appreso da un coadiutore che la biblioteca era chiusa da un anno, anche se sul sito non era indicato.

A quel punto ha contattato Panorama.it, che si era occupato dei disservizi del Conservatorio, denunciati da numerosi esposti e da nove interpellanze parlamentari. La sua intervista è stata pubblicata il 27 ottobre. Due giorni dopo, Panorama.it ha pubblicato la risposta del direttore Roberto Giuliani, seguita da quella del bibliotecario Francesco Mauro Coviello. E il 4 novembre il sito del Conservatorio ha annunciato l'imminente riapertura della biblioteca e la creazione del Comitato scientifico.

«Sono contento, per i docenti, ma soprattutto per gli studenti» dice Francesco Passadore. Restano però due interrogativi. Come mai la biblioteca è rimasta chiusa senza che ne fosse dato avviso pubblico? E, visto che nel gennaio 2018 la collaboratrice di biblioteca era stata illegittimamente licenziata e che più recentemente a Francesco Mauro Coviello è stato «interdetto l'accesso alla biblioteca», a chi è affidata ora la gestione ordinaria? «Al momento non pare esserci un responsabile operativo» osserva il professor Passadore «tanto che io ho dovuto scrivere alla segreteria di direzione, come indicato sul sito».

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Elisabetta Burba