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Come si fa a morire in Svizzera

Il caso di Loris Bertocco ripropone la questione del suicidio assistito. Il presidente Coveri della Exit- Svizzera Italiana spiega le procedure elvetiche

A febbraio era stato Dj Fabo. Ora è toccato al veneziano Loris Bertocco, dal 1977 paralizzato dopo un incidente stradale, prendere la via della Svizzera per chiedere il suicidio assistito. 

“Come decine e decine di cittadini italiani sofferenti, è stato 'obbligato' a morire in esilio, lontano dalla sua casa e dai suoi affetti", ha spiegato a Panorama.it il dott. Emilio Coveri, presidente e fondatore di Exit-Svizzera italiana, un’associazione che ha lo scopo principale di poter assistere tutti i cittadini che decidono per una morte volontaria assistita in base alle norme vigenti svizzere.

- LEGGI ANCHE: Testamento biologico: cosa prevede la legge alla Camera

La Exit-Svizzera italiana, con sede a Torino, è stata fondata a Berna nel 2012 per aiutare proprio i soggetti affetti da patologie gravi ed irreversibili e per garantire loro tutte le cure palliative necessarie ed eventualmente assisterli ed accompagnarli al suicidio assistito. Ogni settimana riceve 90 richieste di suicidio assistito oltreconfine. Ma quali sono le pratiche burocratiche e i tempi per la morte volontaria assistita? Tutti possono richiederla? Dove e a chi rivolgersi? Il presidente Emilio Coveri, spiega che sono 4 gli step da seguire. Ecco quali sono [CLICCA SU AVANTI]

(Articolo del 27 febbraio 2017, aggiornato il 12 ottobre 2017)

1 - Testamento biologico

Il primo passo da compiere è la compilazione del Testamento Biologico. Questo documento, fondamentale, viene messo a disposizione, tradotto in lingua italiana, solamente dall’associazione Exit-Svizzera Italiana. Questo testamento è l’unico che ha l’ufficialità della struttura svizzera nella quale si dovrà svolgere il suicidio assistito. Nel testamento biologico, il soggetto, dovrà specificare le motivazioni della sua richiesta e esprimere chiaramente le sue volontà.

2 - Richiesta di attivazione di procedure

Il secondo step è la domanda di "Richiesta di attivazione di procedure di suicidio assistito". Per potere compilare questo documento occorre essere: a) capaci di intendere e volere; b) essere affetto da una malattia grave, irreversibile e clinicamente accertata senza più possibilità di guarigione. Assieme alla domanda, devono essere inoltrati tutti gli accertamenti clinici che provino l’esistenza della malattia e il grado di gravità.

3 - Scegliere la struttura

?Il terzo atto è quello di spedire tutto in una delle sedi svizzere dove si pratica la morte volontaria, a scelta del cittadino?, specifica Coveri.
Le sedi sono quattro: l'Associazioni LIFECIRCLE-ETERNAL SPIRIT a Basilea; l'Associazione EX INTERNATIONAL a Berna; l'Associazione DIGNITAS di Forch a Zurigo ed infine una a Lugano.

4 - Attendere la "luce verde"

Una volta spedita la documentazione richiesta occorre attendere la ?luce verde? da parte di una Commissione Medica. La richiesta con la relativa cartella clinica verrà esaminata da un gruppo di medici specialisti che valuteranno se esistono i presupposti per l'applicazione della legge in tema di suicidio assistito. ?Se si ottiene l'ammissibilità - prosegue Coveri- si può stabilire la data e a qual punto, come ultimo step, si va in Svizzera?

5 - I tempi

Tra la richiesta e l'eventuale ammissibilità, trascorrono alcune settimane. L' ?ok?, anche se davanti a malattie come la Sla, non è immediato. Poi una volta raggiunta la sede svizzera, il malato viene sottoposto a visita da parte dei medici svizzeri prima della somministrazione del farmaco letale. Dall'inizio della pratica al giorno della morte, possono trascorrere anche alcuni mesi.

6 - I costi

Ma quanto costa una procedura come questa? Circa 10 mila franchi svizzeri ovvero circa 9.300 euro.
Nella cifra, che dovrà essere versata nel momento in cui la domanda viene giudicata ammissibile, sono ricomprese tutte le pratiche precedenti e successive al decesso.

Nello specifico sono contemplate le spese per la cremazione, il trasferimento della salma presso la struttura abilitata, due visite del medico effettuate il giorno prima della procedura e il giorno stesso con l'assistenza e la somministrazione del farmaco letale.

Sono compresi anche il costo degli ispettori, della polizia e dei medici legali. ?Il medico che somministra il farmaco deve chiamare gli ispettori ?" chiarisce Coveri ?" affinché si abbia la certezza che tutto si svolga correttamente come prevede la legge. Poi una volta accertata la procedura e la morte, ci sarà l'espletamento di tutte le pratiche burocratiche?.
Anche quest'ultime sono ricomprese nella cifra richiesta e, in base alle volontà del soggetto, anche la spedizione delle ceneri a casa dei familiari

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Nadia Francalacci