Ischia
(Ansa)
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Se l'abusivismo ad Ischia tocca persino i Carabinieri

È la denuncia di Unarma che racconta di irregolarità anche per le strutture delle Forze dell'ordine

Ad Ischia l’abusivismo uccide. Lo abbiamo visto nel corso degli anni con le ultime frane, il terremoto del 2017 fino ad arrivare alla tragedia di Casamicciola di pochi giorni fa con 11 morti, 5 feriti e ancora un disperso. Un’illegalità diffusa quella dell’isola di Ischia che si trova in un’area a rischio sismico e idrogeologico ma con 3.506 richieste di sanatoria solo a Casamicciola.

Ma se pensassimo che tutto questo riguarda solo edifici privati rischieremmo di sbagliarci di grosso. L'abusivismo selvaggio toccherebbe persino le caserme delle forze dell’ordine e addirittura una scuola.

«Ad Ischia l’abusivismo regna sovrano, si ampliano gli edifici vecchi, manca un piano urbanistico e non si demolisce nulla perché i comuni non hanno soldi per farsi carico delle demolizioni e quindi rimane tutto fermo fino alla prossima tragedia. Tutto questo è una piaga anche per le Forze dell’Ordine. Persino le caserme dei carabinieri e della forestale sono sottoposte a irregolarità» afferma Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma (associazione sindacale dell'Arma dei carabinieri).

Cosa può dirci sull’abusivismo dell’Isola di Ischia?

«Proprio dove bisognerebbe preservare ancor di più il senso di legalità e sicurezza, si specula senza ritegno sulla pelle dei cittadini e delle divise. In più c’è anche un caso specifico a Lacco Ameno dove il comune ha acquistato un edificio abusivo che sarebbe dovuto essere abbattuto e invece è diventato una scuola».

Di che irregolarità parliamo?

«Nella stessa zona dove in queste ore si stanno prodigando le ricerche, apprendiamo che esistono due cantieri abbandonati, strutture mai completate che dovevano aiutare il nostro comparto ma a causa di irregolarità sono diventate invece l’ennesimo scempio edilizio e sperpero di risorse per il Paese. Si trovano a Forio dove c’è l’ecomostro di una Caserma destinata ai Carabinieri, i cui lavori risultarono abusivi e ci fu il sequestro successivo del cantiere e a Casamicciola dove una struttura pensata per ospitare il Corpo Forestale ha portato invece all’abbattimento di una parte della pineta, con il risultato che è abbandonata da almeno 13 anni nel totale degrado. Quindi è normale chiedersi chi abbia autorizzato questi lavori e come sia possibile che le stesse amministrazioni che ci chiedono di sanzionare le irregolarità edilizie costringano i Carabinieri a convivere in strutture fatiscenti pregiudicando la nostra salute».

Perché i cittadini continuano a costruire case abusive?

«I cittadini sono consapevoli di fare delle case abusive su territori a rischio ma è una mentalità tutta italiana che non si riesce a cambiare perché tanto la casa non gliela butta giù nessuno. Se lo Stato invece di fare condoni mettesse a disposizione dei fondi per le demolizioni per ripristinare la legalità tutto questo non avverrebbe e forse qualche vita si sarebbe salvata. Vede nessuno penserebbe mai di costruire una casa con la certezza che sarà abbattuta. Invece sono certi che resterà lì e questo ha un costo sociale per tutti sia per il cittadino che resta senza casa, che per le vittime come nel caso di Casamicciola. Serve un piano demolizioni e delle risorse non i condoni».

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Linda Di Benedetto