Così Putin manovra l'Europa per i suoi interessi
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Così Putin manovra l'Europa per i suoi interessi

Un report del Consiglio Atlantico lancia l'allarme sui pericoli dei finanziamenti illeciti ai partiti filo russi in Francia, Regno Unito e Germania

Dopo le polemiche della Cia, che accusa il Cremlino di aver influenzato il voto durante le presidenziali americane a supporto di Trump un’altra bomba contro Putin. Stando al rapporto del Consiglio Atlantico, il Cremlino terrebbe sotto scacco alcuni paesi dell’Europa: in particolare Francia, Germania e Regno Unito.

Nel 2014 quando la Russia ha invaso la Crimea con la forza militare, ha ridisegnato la mappa politica dell'Europa e rovesciato le regole del diritto internazionale. Molti leader politici europei sostenendo con simpatia le azioni del Cremlino, hanno permesso a Putin, di tenere sotto scacco e d’influenzare alcuni paesi.

Stando al rapporto del Consiglio Atlantico, Putin ha utilizzato e continua a usare questi cavalli di Troia, per destabilizzare la politica europea al fine di avere un’opportunità per dettare la sua agenda in materia di sicurezza europea e internazionale. Un'opportunità geopolitica ghiotta di ampliamento della sua leadership.

Alleanze segrete con Mosca

Mosca, secondo il rapporto, vede nel pluralismo del mondo occidentale, molte vulnerabilità. E le sfrutta. Le sue tattiche sono “asimmetriche”, “sovversive”, e difficilmente di scontro. Si legge che “i governi occidentali hanno ignorato la minaccia di Putin, creando una rete di alleanze segrete proprio con Mosca, a discapito degli altri alleati europei, creando così collegamenti oscuri con il Cremlino” e che “i governi occidentali dovrebbero incoraggiare gli Stati membri dell'Unione europea nel prendere in considerazione una costituzione di una task force operativa, la cui funzione sarebbe quella di esaminare i collegamenti finanziari e politici tra il Cremlino e gruppi di lavoro e di politica interna”.

Insomma, il Consiglio Atlantico incoraggia un maggior coordinamento tra agenzie di intelligence americane ed europee, al fine di una migliore condivisione delle informazioni. Soprattutto di regolamentazione finanziaria, per scoprire le varie reti e network che consentono ai regimi autoritari di esportare la corruzione verso l’Occidente. Nel testo si legge che le “regole elettorali dovrebbero essere modificate, in modo che i gruppi politici pubblicamente finanziati, partiti politici in primo luogo,dovrebbe per lo meno essere tenuti a segnalare le loro fonti di finanziamento, visti i palesi tentativi del Cremlino di influenzare le elezioni presidenziali degli Usa”.

Francia, Regno Unito e Germania

La Francia ha un partito di estrema destra euroscettico e apertamente filo-russo, che “riceve finanziamenti dal Cremlino”. A Londra, la Brexit prevede la possibilità per Mosca “di ottenere un punto d'appoggio nell’ ex cancelliere Gerhard Schröder di British politics”. La Germania è basilare per Putin, per il gasdotto russo-tedesco Nord Stream. Questi sono esempi, secondo il Consiglio Atlantico, “dell’impronta del coinvolgimento attivo di Putin in superficie in tre grandi potenze europee”.

L’allarme che lancia il documento, è che Mosca ha la strategia di costruire una rete di leader politici, partiti e organizzazioni della società civile impegnata a legittimare le strategie russe per destabilizzare l'unità europea”. Dal momento che la crisi economica del 2008 ha provocato la sfiducia nel modello occidentale, il Cremlino ha visto la possibilità di intensificare le sue operazioni influenza in Europa.

Le incursioni nella politica francese

Dalla Russia, secondo il report, il Cremlino ha operato due incursioni principali nella politica francese attraverso le imprese e la politica: “nel 2014, il Fronte Nazionale ha ricevuto un prestito di nove milioni di euro dalla Prima Bank ceco-russa Bank con sede a Mosca”. E nel 2016 Marine Le Pen ha chiesto alla Russia “un ulteriore prestito di 27 milioni di euro per preparare campagne presidenziali e parlamentari del 2017”. Il partito di Le Pen ha sostenuto fin dall’inizio l'annessione della Russia alla Crimea, e in cambio “ avrebbe ottenuto finanziamenti”. Ora il suo partito deve affrontare conseguenze legali per queste dazioni di denaro da una banca di proprietà di una potenza straniera. Ma “le aziende private non possono fare donazioni politiche ai partiti; le stesse regole dovrebbero applicarsi a governi stranieri e alle loro filiali”.

Le reti pro Cremlino tedesche

In Germania, la Russia utilizza le reti pro-Cremlino, come il Forum Tedesco Russo per il dialogo. Secondo il report citato, “partiti e movimenti populisti con l’ausilio dei media stranieri russi spingono verso connessioni storiche profondamente intrecciate con Mosca e rendono il punto di vista del Cremlino più palpabile, concreto ai politici tradizionali e dirigenti d'azienda”.

“La Russia cerca di utilizzare le sue reti con dirigenti d'azienda e con le organizzazioni non governative per far passare i progetti energetici e commerciali, al fine di rendere sempre più solidi i rapporti filo-Putin”. Per questo, l’Atlantic Council lancia un monito, “il servizio di intelligence tedesco dovrebbe esaminare il finanziamento della Russia dei vari gruppi politici, dei media e quello delle organizzazioni della società civile”. Anche la Germania affronterà le elezioni nel 2017, e la Russia è un tema caldo. Il cancelliere tedesco Angela Merkel “ha mantenuto l'unità sulle sanzioni UE verso la Russia e ha portato avanti in politica estera di cessate il fuoco per l'Ucraina”. Secondo l’Atlantic Council, “i suoi concorrenti, i socialdemocratici, Die Linke e Alternative per la Germania, in disaccordo con la sua politica estera, hanno sostenuto, soprattutto il Spd, per l’annullamento di queste sanzioni contro il Cremlino”. Ma c’è in gioco il colosso del gasdotto russo-tedesco Nord Stream e Putin con questa mossa “potrebbe influenzare il voto a suo favore”.

Londra e i finanziamenti non trasparenti

 Durante la campagna Brexit, il leader del Ukip, Nigel Farage ha criticato duramente le sanzioni dell'UE e ha espresso ammirazione per Putin. Dopo il voto Brexit, l’Ukip, stando al report, “potrebbe cercare di ammorbidire la posizione sostenendo la linea dura del paese sulla Russia, anche se sotto il primo ministro, Theresa May, il partito sostiene fermamente la Nato e l'alleanza transatlantica. Anche Jeremy Corbyn, il leader del partito laburista è apertamente “caldo” verso la Russia, ma la sua leadership è precaria. Più in generale, ci sono numerosi networks politici che invitano a seguire una linea pro-Russia.

“Il problema a Londra è facile da vedere- sottolinea il consiglio Atlantico- la Russia utilizza la non-trasparenza nel finanziamento delle campagne elettorali e le transazioni finanziarie per stabilire gruppi pro-Cremlino come imbuto per icontributi politici attraverso il diritto delle varie organizzazioni che sostengono tali partiti.


Lo scacco matto di Putin

Il Cremlino sta lavorando per stabilire reti di influenza politica in tutti i modi, per coltivare una ragnatela di organizzazioni e individui potenti che sostengono gli interessi economici e geopolitici russi. Stando al report la strategia di Putin è: “denunciare l'UE e l'integrazione europea; diffondere, con tutti i mezzi mediatici a disposizione, un resoconto di totale declino occidentale e votare contro le politiche dell'UE per la Russia; legittimare l'interventismo militare del Cremlino in Ucraina e in Siria, indebolendo le istituzioni transatlantiche.

 Il Cremlino “lavora a lungo raggio” per “capovolgere l'ordine liberale occidentale” e questo “sta dando i primi frutti, ignorati, trascurati o negati dai paesi dell’Europa Occidentale: partiti anti-Ue, partiti filo-russi, guidati dal malcontento nazionale, ma sempre alimentati dal supporto di Mosca; la crisi dei rifugiati, in parte facilitata da un intervento militare della Russia in Siria, è al centro di un vero impasse politico europeo con il conseguente scontro tra stati-nazioni europee; i sedicenti leaders illiberali in Polonia e Ungheria stanno forgiando un percorso anti-democratico che guarda a Est piuttosto che alle democrazie dell’Occidente. Tutto come previsto da Mosca".

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Anna Germoni