Congo, c'è aria di golpe
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Congo, c'è aria di golpe

Il referendum che consentirebbe al presidente di ricandidarsi sta provocando violenze e proteste di massa. Il governo risponde censurando Internet

La protesta contro il referendum costituzionale nella Repubblica del Congo, che potrebbe permettere al presidente Denis Sassou Nguesso, di 72 anni, di candidarsi per un terzo mandato nel 2016,  ha subìto una improvvisa accelerazione. Le vittime degli scontri tra la polizia e i manifestanti sono almeno quattro, mentre a Brazzaville, i manifestanti sono scesi in strada nonostante il recente divieto di raduni pubblici, provocando incendi e devastazioni. Diversi commissariati sono stati incendiati, nelle zone sud e ovest della capitale, dove la popolazione è più vicina all’opposizione.

ll referendum di domenica, che potrebbe permettere al presidente  di candidarsi per un terzo mandato nel 2016, è considerato un “colpo di Stato” dall’opposizione formata dal “Fronte repubblicano per il rispetto dell’ordine costituzionale e l’alternanza democratica” e dall'“Iniziativa per la democrazia nel Congo”. La costituzione del 2002 limita a due i mandati del capo dello Stato e vieta la candidatura degli ultrasettantenni. Internet mobile, i servizi di messaggeria mobile e il segnale della radio francese, Rfi, una delle più ascoltate, sono stati interrotti a  Brazzaville e nella capitale economica del paese, Pointe Noire, all'indomani delle violenze tra le forze dell'ordine e gli oppositori. Un modo per impedire ai manifestanti di organizzarsi.

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