Conclave - il diario - 9 marzo
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Conclave - il diario - 9 marzo

I Cardinali elettori preparano le valigie; la Cappella Sistina si avvicina

Dentro la cappella Sistina gli operai sono al lavoro: hanno finito di sistemare i tavoli in legno per i cardinali elettori. Ma mancano ancora i drappi e le tovaglie.

Le due stufe (una per bruciare le schede l’altra per i fumogeni colorati, neri e bianchi) sono già state sistemate accanto alla grande finestra laterale. La lunga canna fumaria di rame sale in alto per quasi venti metri e sbuca sul tetto della cappella dove è stato appena sistemato il comignolo.

Intanto nell’aula nuova del Sinodo i 150 cardinali presenti ascoltano gli ultimi interventi nella congregazione generale. In tutto sono stati 133 i porporati intervenuti. Il tema della riforma e del governo della Chiesa torna costantemente. Il prefetto della Congregazione per i religiosi, il brasiliano, Joao Braz de Aviz (possibile outsider per il pontificato) chiede con forza di voltare pagina, dopo gli scandali e le incertezze dei mesi passati.

Si comincia a pensare anche agli aspetti più concreti: anzitutto vengono sorteggiate le stanze nella Domus Santae Marthae.

Ma i cardinali desiderano trasferirsi il più tardi possibile nella residenza del conclave. Perciò stabiliscono che il trasferimento nella Domus avverrà la mattina di martedì 12 marzo, giorno dell’inizio del conclave, dalle 7 alle 9. Alle 10 il cardinale decano, Angelo Sodano, celebrerà la Messa “pro eligendo pontifice” nella basilica di san Pietro. Nel pomeriggio i cardinali elettori si ritroveranno nella cappella Paolina dove, alle 16.30, in processione, si trasferiranno nella cappella Sistina dove giureranno di conservare “il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l’elezione del Romano Pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell’elezione”.

Dopo che l’ultimo dei 115 cardinali elettori avrà prestato giuramento, il maestro delle celebrazioni pontificie, monsignor Guido Marini, intimerà “l’extra omnes” e gli estranei al conclave lasceranno la cappella Sistina. Resteranno all’interno, insieme con i cardinali elettori, solo il maestro delle celebrazioni liturgiche e il cardinale incaricato di tenere una meditazione per gli elettori: si tratta del cardinale maltese (non elettore), Prosper Grech.

Al termine della meditazione il porporato e il maestro delle celebrazioni usciranno dalla cappella e gli elettori inizieranno il primo scrutinio. Nei giorni successivi, il programma del conclave prevede: sveglia e colazione alle 6.30, trasferimento nella cappella Paolina alle 7.45. Messa nella cappella Paolina dalle 8.15 alle 9.15. Quindi ingresso in Sistina e recita delle preghiere dell’ora media alle 9.30. A seguire due turni di votazioni.

Se il Papa non viene eletto fumata nera (vengono bruciate le schede appena votate) e trasferimento dei cardinali nella Domus Santae Martae per il pranzo alle 13. Riposo e colloqui dopo pranzo. Quindi alle 16 i cardinali elettori tornano in Sistina per altri due turni di votazione. Nuova fumata nera al termine delle due votazioni se saranno senza esito positivo. Recita dei vespri alle 19.15 e nuovo trasferimento nella residenza Santa Marta. Alle 20.00 cena. E così in avanti fino all’elezione del papa. Ma, secondo il portavoce padre Federico Lombardi, dovrebbe trattarsi di un conclave breve.

Attualmente i favoriti sono quattro: l’italiano Angelo Scola, l’austriaco Christoph Schoenborn, il canadese Marc Ouellet e il brasiliano Odilo Scherer. Ma mancano ancora due giorni al conclave e ancora una congregazione generale, perciò non è da escludere qualche sorpresa.

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Ignazio Ingrao

Giornalista e vaticanista di Panorama, sono stato caporedattore dell’agenzia stampa Sir e diretto il bimestrale Coscienza. Sono conduttore e autore della trasmissione A Sua Immagine su RaiUno

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