Conclave - il diario - 8 marzo
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Conclave - il diario - 8 marzo

Le Congregazioni Generali hanno deciso: il 12 marzo ci sarà "l'extra omnes"; intanto salgono le quotazioni di Schoenborn

I cardinali non sono indifferenti al “fascino femminile”. Perciò in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna diversi interventi dei 153 porporati presenti, ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, sono stati dedicati anche alla questione cruciale della donna nella Chiesa.

Ormai nel corso delle otto congregazioni generali che si sono svolte fino a questo momento, gli interventi dei cardinali sono stati quasi 120. Praticamente hanno parlato tutti: tra i temi più discussi la questione del governo della Chiesa, la collegialità, il problema dell’evangelizzazione, il dialogo con il mondo e le altre religione.

Nel pomeriggio, i cardinali hanno votato la data di inizio del conclave: martedì 12 marzo. Le posizioni in assemblea si erano rovesciate: prima erano il decano, Angelo Sodano, e altri cardinali di Curia a voler accelerare i tempi dell’inizio del conclave. Ieri, invece, proprio Sodano ha sostenuto l’ipotesi di aspettare il 12 marzo per aprire le votazioni, invece di iniziare il conclave l’11 marzo, come immaginato in un primo momento.

La ragione forse sta nel fatto di voler cercare un consenso più ampio sulla data e di voler lasciare a tutti il tempo di intervenire anche una seconda volta in assemblea, se richiesto. Ma forse il motivo è anche che stanno salendo ogni giorno di più, a sorpresa, le quotazioni dell’arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn. Allievo di Ratzinger ma dotato di indubbio carisma, il cardinale di origine boema parla molte lingue e negli anni scorsi è stato tra coloro che hanno osato criticare Sodano per le omissioni commesse nel procedimento a carico di padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, colpevole di abusi sessuali.

Schoenborn è anche molto amico del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che è un altro tra i papabili più accreditati. Non è un caso, infatti, che entrambi abbiamo pranzato insieme proprio ieri, mentre gli altri cardinali italiani si ritrovavano tra loro. Il candidato della Curia romana sembra essere invece il brasiliano Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di san Paolo. Si tratta di una situazione paradossale: Scola è candidato ma con scarso sostegno degli italiani, e Scherer è tra i papabili ma senza un grande appoggio da parte dei latinoamericani.

Pesano intanto sul conclave due notizie: il direttore dell’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano (Aif) René Bruelhart avrebbe messo sotto la lente, secondo quanto riferisce il quotidiano tedesco Bild Zeitung, circa mille conti sospetti presso lo Ior la banca vaticana, tra i quali anche i conti di un avvocato italiano che avrebbe offerto 40 mila euro per una causa di beatificazione.

Mentre si allarga la polemica che coinvolge il presidente dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) e membro del collegio di vigilanza dello Ior, cardinale Domenico Calcagno e lo stesso Benedetto XVI. Quando era vescovo a Savona, si sarebbero verificati episodi di abusi sessuali compiuti da un sacerdote. Nel 2003 Calcagno scrisse una lettera all’allora prefetto della Congregazione della dottrina della fede, Ratzinger, per denunciare l’accaduto. Ma non avrebbe ricevuto risposta e i provvedimenti contro il sacerdote sarebbero stati presi in ritardo.

Intanto sono già quasi 400 mila le persone che hanno “adottato un cardinale” tramite il sito adoptacardinal.org, attraverso il quale viene assegnato a ciascuno un porporato per cui pregare.

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Ignazio Ingrao

Giornalista e vaticanista di Panorama, sono stato caporedattore dell’agenzia stampa Sir e diretto il bimestrale Coscienza. Sono conduttore e autore della trasmissione A Sua Immagine su RaiUno

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