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Clima: a temperature più elevate aumentano i suicidi

Quando il mercurio sale nel termometro, il nostro benessere mentale diminuisce. Lo sostiene uno studio dell'Università di Stanford

I primi cinque mesi del 2018 sono al quarto posto tra i più caldi di sempre a livello globale secondo i dati del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). E si sono già registrate in diversi punti dell'emisfero nord parecchie temperature record e alcuni massimi storici, ovvero le temperature più calde mai riportate in qualsiasi data in un dato luogo. Qualche esempio? A Glasgow, in Scozia, il 28 giugno scorso il termometro ha sfiorato i 32 °C: non era mai successo. Lo stesso vale per i 29,5 °C registrati a Belfast, nell'Irlanda del Nord e i 32 °C di Shannon, Irlanda, per non parlare di Montréal, in Canada, dove il 29 giugno si sono raggiunti i 36,6 °C, l'ennesimo massimo storico registrato quest'anno.

In Messico, a Durango, una località che si trova a 1900 metri di altitudine, il 29 maggio scorso la colonnina di mercurio è arrivata a segnare 41,6°C, la più alta di tutti i tempi. Anche la Finlandia ha fatto registrare un record mai raggiunto nel mese di maggio a Helsinki quando il 15 di quel mese la temperatura ha toccato i 29,6 °C, e lo stesso vale per Etne, in Norvegia, dove il 30 maggio c'erano 32,7 °C: record nazionale di tutti i tempi per questo mese primaverile. Andando indietro fino ad aprile, poi, la temperatura più alta mai registrata in quel mese sulla Terra sono i 50,2 °C segnati dai termometri a Nawabshah, in Pakistan, a fine mese.

Conseguenze inaspettate

A noi tutti il caldo eccessivo dà fastidio e sappiamo dalla carneficina causata dalle ondate di calore degli anni passati, tragicamente famosa resta quella dell'estate 2003, che su persone deboli e anziane caldo e afa possono avere conseguenze ben peggiori di una gran sudata. Ora uno studio, che appare oggi sulla rivista scientifica Nature Climate Change, svela che temperature mensili superiori alla media possono essere associate a un lieve declino nel benessere mentale e a piccoli ma non trascurabili aumenti nei tassi di suicidio negli Stati Uniti e in Messico.

Analizzando i dati dei suicidi per contea, negli Stati Uniti, e per municipio, in Messico, e incrociandoli con quelli riguardanti le temperature giornaliere e mensili, gli autori hanno verificato che l'aumento di 1 °C rispetto alle temperature medie mensili è associato ad aumenti del tasso mensile di suicidi dello 0,7% negli Stati Uniti e del 2,1% in Messico. Applicando un'analisi simile a oltre 600 milioni di aggiornamenti dei social media geocodificati dagli Stati Uniti tra il 2014 e il 2015, i ricercatori hanno poi scoperto che temperature mensili più elevate erano anche associate a un maggiore uso di un linguaggio depressivo su Twitter.

Caldo da morire

In pratica ciò dimostra che il benessere mentale delle persone tende a deteriorarsi nei periodi di maggior caldo. L'aumento tutto sommato molto contenuto dei tassi di suicidio osservati indica che altri fattori sono più importanti nello spingere le persone a togliersi la vita. Marshall Burke, dell'Università di Stanford, che ha guidato lo studio, e i suoi colleghi hanno comunque stimato che l'assenza di una mitigazione del cambiamento climatico, con conseguente ulteriore aumento delle temperature, potrebbe tradursi in un numero di suicidi aggiuntivi in Usa e Messico compreso tra 9mila e 44mila entro il 2050.

Spiegano gli autori: "In contrasto con la mortalità per tutte le cause, il suicidio aumenta a temperature elevate e diminuisce a basse temperature; sempre a differenza della mortalità per tutte le cause, l'effetto della temperatura sul suicidio non è diminuita nel tempo e non sembra diminuire con l'aumento del reddito o l'adozione dell'aria condizionata. La struttura lineare e stabile della risposta al suicidio è più simile alle relazioni precedentemente riscontrate tra violenza interpersonale / intergruppo e temperatura, che possono plausibilmente avere origini biologiche correlate".

Il caldo avrebbe sui suicidi un effetto paragonabile a quello delle recessioni economiche, delle campagne di prevenzione del suicidio o delle restrizioni sull'uso delle armi (nel primo caso in negativo, nel secondo e nel terzo in positivo). E non c'è da sperare che nei paesi freddi l'aumento delle temperature porti a una diminuzione dei suicidi, controbilanciando la tendenza vista negli Usa e in Messico: più sale il termometro più i suicidi aumentano e per il momento non sembra che l'uomo sia stato in grado di mettere in campo alcuna efficace strategia di adattamento.

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Marta Buonadonna