Che fine hanno fatto? O, a volte ritornano?
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Che fine hanno fatto? O, a volte ritornano?

Fini, Passera, Bindi, Letta, Bonino, sono molti i big della politica che sono scomparsi o che stanno cercando di ritornare in auge

Destra e sinistra, Montiani ed anti Renziani; sono molti gli scomparsi dalla politica. E tra questi tanti quelli che stanno cercando di ripresentarsi (con pessimi risultati, al momento). Ecco una carrellata di quelli che sono finiti chissà dove e che cercano di ritornare sotto le luci della ribalta

CORRADO PASSERA: L'ex ministro dello Sviluppo economico, Passera, che aspirava ad occupare Palazzo Chigi nel dopo Monti torna al pubblico con un libro dal titolo “Io siamo” manifesto politico del suo “Italia Unica” presentato a febbraio a Roma e che in autunno diverrà un vero e proprio partito al quale hanno già aderito alcuni ex di Scelta Civica e personaggi del mondo imprenditoriale. L'ex montiano si sente l'anti – Renzi e per questo lancia un cantiere fatto di uomini e idee, molto simile alla Leopolda.

GIANFRANCO FINI: Con lo stesso spirito aggregatore ha fatto capolino anche l'ex Presidente della Camera, che dopo l'avventura da prefisso telefonico di Futuro e Libertà si è candidato a fare il ct del centro destra. Lui che a destra è criticato da molti per aver distrutto un partito come Alleanza Nazionale (tanto che Donna Assunta Almirante non gli rivolge più la parola) e aver ridotto in cenere quel grande elettorato che oggi non riesce più ad aggregarsi intorno agli altri partiti sorti ricalcando quell'eredità. Accanto a Fini si sono visti pochi dei volti che lo avevano sostenuto nell'ultima avventura parlamentare. Tra gli ex, il sempre fedelissimo Roberto Menia che è stato anche l'istruttore di sub di Fini e signora. Alla convetion dell'Eur in una sala mezza vuota si erano intravisti anche Claudio Barbaro, Antonio Buonfiglio ed Enzo Raisi, che però hanno precisato di non essere coinvolti in questa iniziativa.

E tutti gli altri che facevano parte di quell'Olimpo? Quella galassia di pluri intervistati, ospiti fissi di talk show e tg, dove sono finiti?

GIULIA BUONGIORNO: Dopo essere stata candidata per Fli alla Presidenza della Regione Lazio oggi è passata nelle fila di Corrado Passera e la sua “Italia Unica”.

ITALO BOCCHINO: L'onnipresente dopo un anno sabbatico è andato a dirigere il giornale “Il Secolo d'Italia” della fondazione di AN.

FLAVIA PERINA: per lei sorte simile. Da aprile è condirettore all'agenzia di stampaAdnKronos.

FABIO GRANATA: è un verde di destra tra gli ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante in un movimento chiamato “Green Italia”.

CARMELO BRIGUGLIO: L'altro siciliano proprio ieri a Catania ha preso parte ad un'assemblea per riannodare le fila del centrodestra sull'isola in grado di creare una valida alternativa a Rosario Crocetta alle prossime regionali.

E i montiani? Quell'esercito di tecnici che doveva salvare il Paese dallo sfascio, dove è finito?

CORRADO CLINI: L'ex ministro dell'Ambiente è agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato in merito ad un'inchiesta su un presunto finanziamento per il risanamento del settore idrico in Iraq. ELSA FORNERO: è tornata all'insegnamento e a distanza si continua di occupare di esodati, come se non avesse già fatto abbastanza.

PAOLA SEVERINO: Il super avvocato, il ministro più ricco del governo Monti, è tornata alla suo studio legale ed è in corsa per la presidenza del Csm dove ha un solo avversario il Prof. Giovanni Fiandaca.

Altri come Francesco Profumo hanno preso la presidenza dell'Iren; Mario Catania ex Ministro dell'Agricoltura, invece di tornare a Via XX settembre, ha preferito un seggio a Montecitorio dove si è accomodato anche Renato Balduzzi. Tutti sistemati i ministri, ora c'è da ricucire la galassia del centrodestra. L'unico problema è che ci sono troppi sarti in giro.

A sinistra le cose non vanno diversamente. Gli ex del governo Letta hanno preferito emigrare a Bruxelles, tranne quelli che sono rimasti saldamente alle poltrone di comando.

ENRICO LETTA: dopo essere stato dimissionato da un “stai sereno” via Tweet di Renzi, l'ex Premier a Montecitorio si è visto poco. Si è concesso una parentesi come Professore a Parigi dove ha tenuto una serie di lezioni su «Europa, crescita e populismi» alla facoltà di Scienze Politiche. Oltralpe si è fatto il suo nome come possibile Presidente del Consiglio Ue. L'ipotesi sembra essere tramontata.

CECILE KYENGE: Da Ministro è stata oggetto ripetuto di insulti da parte della Lega, tanto che dopo una fulminea esperienza a Montecitorio ha preferito riparare a Bruxelles dove è stata eletta nelle fila del Pd.

EMMA BONINO: tanto stimata nel suo lavoro al Ministero degli affari esteri da essere prontamente rottamata da Renzi. E' sempre candidata a qualcosa. Tutti la vorrebbero e poi la cassano puntualmente. Giorgio Napolitano la vedrebbe bene al Quirinale, qualcun altro alla Commissione Ue. Visti i precedenti c'è poco da sperare. 

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Sara Dellabella