Martina Levato Achille coppia acido
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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Caso dell'acido: Martina Levato potrà vedere il figlio in carcere

I servizi sociali hanno stabilito che una volta a settimana la donna potrà incontrare il piccolo Achille nel penitenziario milanese

Sta a cuore a molti il futuro del bimbo partorito a Ferragosto da Martina Levato, la bocconiana condannata a 14 anni di carcere per un'aggressione con l'acido e a processo per altri blitz analoghi.

Negli uffici del Tribunale per i minorenni di Milano, infatti, in questi giorni sono arrivate, da quanto si è saputo, decine di richieste di adozione del bambino. E ciò mentre i servizi sociali hanno stabilito che la donna, tornata venerdì scorso a San Vittore, potrà incontrare il figlio una volta a settimana e non nella "casa famiglia" dove e' stato collocato, ma in carcere. Soluzione questa che potrebbe essere adottata anche per regolare gli incontri tra il piccolo e il padre, Alexander Boettcher, anche lui condannato a 14 anni e detenuto a San Vittore.

Anche se al momento né Martina, rappresentata dai legali Stefano De Cesare, Laura Cossar e Daniele Barelli, né Alexander, assistito dagli avvocati Alessandra Silvestri e Valeria Barbanti, hanno ricevuto comunicazioni con modalità e tempi delle loro visite.

Nel penitenziario milanese, tra l'altro, c'è una struttura apposita che permette alle madri o ai padri detenuti di incontrare i figli, senza uscire dal carcere. E questa modalità di visita sarebbe stata scelta anche per esigenze pratiche, perché altrimenti ogni volta sarebbe necessario un permesso da parte del Tribunale per consentire a Martina e Alex di andare a trovare il figlio.

Bimbo che tre giorni fa dalla clinica Mangiagalli, su decisione dei giudici minorili, è stato portato in una comunità per soli minori, in attesa che nei prossimi mesi si concluda il procedimento di adottabilità.

La battaglia dei nonni

Per gli avvocati che rappresentano i genitori di Martina e la madre di Alexander la vera "partita" si giocherà proprio in questo procedimento, perché sia i nonni materni che la nonna paterna, "concentrati ed uniti", come ha spiegato il legale Laura Cossar, "lotteranno senza polemiche" affinché il bimbo venga affidato a loro in vista dell'adozione e non ad una famiglia "terza".

Nel frattempo, appunto, decine di richieste di adozione sono arrivate da famiglie di varie parti d'Italia. Istanze presentate ai giudici mentre il destino della madre e del piccolo era proprio appeso alle decisioni, comunque per ora provvisorie, dei magistrati e aveva vasta eco mediatica.

Oggi, intanto, i genitori di Martina hanno avuto un primo colloquio con due operatrici dei servizi sociali (il sindaco di Milano Pisapia è tutore provvisorio del bimbo) e a loro è stato spiegato che potranno andare a trovare il nipote nella comunità per due volte a settimana. Anche in questo caso, però, i tempi di visita non sono stati ancora messi nero su bianco. "I nonni erano tranquilli e sereni dopo l'incontro - ha spiegato l'avvocato Cossar - e sono molto determinati a lottare per il nipote".

I servizi sociali dovranno depositare, stando a quanto disposto dal Tribunale, una relazione sul nucleo familiare entro il 30 settembre. Relazione che sara' utilizzata nel procedimento che si concludera' con la dichiarazione di adottabilita' o meno del piccolo. (ANSA)

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