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Canone Rai: pagarlo? Si, no e perché

Leggende, raccolte firme, boicottaggi. Come possiamo (se possiamo) difenderci dal pagamento più odiato d'Italia

“Gli italiani sono furiosi. E “furiosi” forse non è ancora il termine esatto per descrivere lo stato d’animo dei cittadini che entro la fine di questo mese dovranno pagare anche il canone Rai dopo le stangate di Tares, Tasi e mini Imu”.

Insomma una montagna di tasse alle quali si sommerà anche il tanto contestato canone della Rai da pagare entro il 31 gennaio per evitare la sovrattassa.

Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori, è giusto pagare il canone Rai?
“Se gli italiani reputano che sia necessario avere una informazione pubblica in grado di dare molteplici contenuti e programmi di intrattenimento e politici a servizio di uno Stato democratico, il canone Rai è legittimino e deve essere pagato. Nel caso contrario non è assolutamente giusto pagarlo”.

Ma molti italiani identificano il canone Rai, il cui importo lievita anno dopo anno, come una tassa per “arginare” i deficit economici dell’azienda…
“Il canone non deve diventare lo “scarico” delle inefficienze dell’azienda pubblica e della politica ovvero, non deve andare a colmare spese ingiustificate o favori clientelari. Mi spiego meglio. Non è giusto pagare il canone per stipendiare tutti quei giornalisti non necessari che però non possono essere allontanati dalla struttura per “favori" politici; non è giusto pagare il canone per foraggiare rapporti e collaborazioni clientelari così come non è giusto pagarlo per “gettoni” di presenza milionari e mi riferisco a comparse di pochi minuti, in spettacoli anche storici, ma strapagate con i soldi pubblici. I soldi dei cittadini italiani devono essere spesi per garantire un’informazione giusta e democratica che risponda a delle regole chiare comprensibili e soprattutto che si a di alta qualità. Solo in questo modo gli italiani non identificheranno il canone come una “tassa” da non pagare ma come un servizio”

Ormai da decenni una parte del canone della Rai viene “dirottato” anche per produrre programmi televisivi nella televisione di Stato di San Marino….
“C’è un’utilità per i cittadini italiani? E’ forse un servizio per gli italiani che pagano? Beh, se non vi è utilità, credo che gli italiani non dovrebbero pagare il canone. Non solo, credo che il nostro Governo dovrebbe rivedere gli accordi con lo Stato di San Marino e rivedere anche la proprietà della tv di uno Stato estero che viene foraggiata con i soldi degli italiani senza che quest’ultimi possano averne nessun beneficio. Non credo che sia una cosa giusta e corretta. Se la tv sammarinese non si vede e però utilizza il denaro degli italiani, forse quest’ultimi potrebbero avere il diritto di non pagare il canone. Penso che il sottosegretario Catricalà dovrebbe rivedere quanto prima questi accordi.”

Presidente, si può non pagare il canone Rai? E se sì, quando è possibile “ribellarsi”?
“Quando il servizio non c’è o è solo parziale. Mi spiego meglio. Federconsumatori con i suoi avvocati, si batte per i diritti degli italiani. Se vi sono zone dove il segnale Rai non arriva, i cittadini devono comunicarcelo perché il canone non è dovuto, così come in alcune zone di Bolzano e Bergamo dove nelle case degli italiani sono visibili solo Rai 1 e Rai 2 ma non Rai 3. In quel caso noi abbiamo fatto ricorsi su ricorsi per tutelare questi cittadini italiani da un pagamento non dovuto, ingiusto”.

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Nadia Francalacci