calciomercato correa inter
(Ansa)
Calciomercato

La griglia della Serie A dopo la fine del calciomercato

Acquisti e cessioni hanno modificato le gerarchie è disegnato un campionato sulla carta molto più equilibrato di prima - la griglia prima del mercato

Ebbene sì, gli ultimi dieci giorni del calciomercato più strano (e povero) della storia non sono passati invano. La fotografia scattata alla Serie A poche ore prima del debutto stagionale è ingiallita in un amen: roba da buttare via. Eppure era solo il 21 agosto, non un secolo fa. In premessa, però, l'avevamo scritto e quindi adesso che le trattative sono finite e lo tsunami è passato, rimettiamo mano alla griglia per provare a fare le carte al campionato. Con una grande sorpresa: quella che dieci giorni fa era la favorita naturale per lo scudetto ora non lo è più.

JUVENTUS INCOMPLETA E NON PIÙ FAVORITA

Parliamo della Juventus. La davamo superiore sulla carta alle altre e anche con un certo distacco, pur consapevoli (l'avevamo scritto) del nodo Ronaldo non ancora sciolto e di cosa avrebbe potuto portare in dote. Ora che CR7 ha tolto il disturbo in extremis e che Cherubini ha lavorato per il futuro limitandosi a inserire Kean nella rosa di Allegri, non può più essere così. La Juve ha perso un uomo da 30 e passa gol e non ha la certezza di poterli ridistribuire senza pagare il conto. Continua a non avere un regista (Pjanic è rimasto a Barcellona e altre strade non sono state percorse) e quindi conserva una parte dei difetti strutturali delle ultime due stagioni. Allegri dovrà lavorare duro, ma oggi la sua rincorsa parte dietro.

PRIMA FILA TUTTA LOMBARDA

Dietro a chi? Qui c'è la sorpresa perché il 21 agosto (vigilia del via del torneo) ad esempio l'Inter non aveva ancora Correa e il Milan non si era ancora completato. E la stessa Atalanta, pur partita con qualche incertezza, non aveva ancora piazzato l'ultimo colpo. Ora che le bocce sono ferme, in prima fila ci vanno Inzaghi e Gasperini.
Marotta e Ausilio hanno fatto un capolavoro di equilibrismo. Correa è più della ciliegina sulla torta e stanno arrivando rinnovi pesanti che daranno certezze a un gruppo nato in un'estate di grandi scossoni. A inizio agosto - addio di Lukaku - l'Inter ha rischiato un ridimensionamento violento. Oggi è una squadra meno forte di quella di Conte ma comunque solida e dentro un contesto in cui non c'è nessuna lepre di riferimento. Situazione che fa dire come possa essere anche la grande occasione dell'Atalanta. A Gasperini non piacerà, ma pur senza il super colpo ha in mano una rosa da lotta scudetto in cui, Romero a parte, sono rimasti tutti i big.

SECONDA FILA, ECCO JUVE E MILAN

Differenze comunque sfumate. Dietro a Inter e Atalanta ecco la Juventus. Aver perso Ronaldo così sotto chiusura del mercato ha vanificato in parte la possibilità di costruire un progetto nuovo subito. Resta il fattore Allegri, si sfuma il resto. Il livornese ha davanti un lavoro non da poco e i fucili della critica puntati addosso.
Seconda fila e zona Champions per il Milan che appare più forte di un anno fa come profondità e completezza della rosa, anche se non è arrivato un vero sostituto di Calhanoglu. Giroud è un titolare, Maignan può non far rimpiangere Donnarumma, ci sono più alternative e un campionato e mezzo di lavoro alle spalle per Pioli che è l'architetto di un gruppo molto solido.
Terza fila per… Difficile trovare differenze tra Napoli, Roma e Lazio. Gli ultimi dieci giorni di mercato hanno lasciato la squadra di Spalletti quindi identica a prima e non è detto che sia un male. Anzi. La Roma è con il Milan quella che ha speso di più e Mourinho è una garanzia anche se il suo progetto è su più anni esattamente come quello di Sarri che, rispetto alla griglia del 21 agosto, ha ricevuto da Lotito qualche rinforzo in più e ha scalato posizioni anche grazie a una partenza col botto (ma contro due provinciali).

IL RESTO DEL GRUPPO

Le ultime ore frenetiche del mercato sono servite anche a qualche presidente per cercare di cancellare tre mesi di immobilità. Il rischio è aver speso male i propri, pochissimi, denari pur di placare la rabbia del proprio allenatore. Il Torino ha fatto trattative in extremis dopo gli sfoghi di Juric, la Sampdoria ha dato segni di vita in ingresso a tempo quasi scaduto, altre hanno provato a perfezionare le proprie strategie.
La sensazione? Le neopromosse faticheranno molto e quella più attrezzata sembra l'Empoli non fosse altro perché guidata da un allenatore che ha esperienza di come si fa a stare tra i grandi. Tradizionalmente almeno una si salva. Tra le 'vecchie' occhio allo Spezia che ha perso l'anima Italiano (ottimo colpo che può portare la Fiorentina a ridosso della zona Europa): rischia e non poco. Genoa e Udinese sono più deboli di un anno fa, così come il Cagliari che in primavera si è salvato quasi per miracolo. Anche il Sassuolo sta avviando un nuovo ciclo ma parte con una rosa comunque ricca di talento, molto più delle avversarie che si trovano in mezzo al campionato.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano