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Ansa
Calcio

E' morto Sinisa Mihajlovic

Il serbo si è arreso alla leucemia che stava combattendo da tre anni e mezzo. Aveva 53 anni. La sua lotta ha commosso il mondo del calcio. A settembre l'esonero dal Bologna

Sinisa Mihajlovic è morto. L'annuncio lo ha dato la famiglia dopo giorni in cui le indiscrezioni sul peggioramento della sua salute si erano rincorse. Il serbo, 53 anni, si è arreso alla leucemia che stava combattendo da tempo e che si era ripresentata nei mesi scorsi dopo un primo ciclo di cure che pareva aver dato effetto positivo, tanto da consentire il ritorno sulla panchina del Bologna fino all'esonero nello scorso mese di settembre con la squadra in difficoltà nell'avvio di campionato.

La famiglia ha dato la notizia con un comunicato di poche righe: "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel.dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato".

L'annuncio della malattia era stato dato in una conferenza stampa il 13 luglio 2019, poi Sinisa era stato sottoposto a trapianto di midollo osseo presso l'ospedale Sant'Orsola di Bologna nell'ottobre dello stesso anno. A novembre il ritorno a casa e in panchina con una certa continuità, con il Bologna che lo aveva atteso e i giocatori che avevano risposto alla grande allo choc emotivo dell'assenza del loro tecnico. All'inizio del 2022 i primi segnali del ritorno della malattia, la necessità di fermarsi ancora per essere curato, l'esonero (mal digerito) da parte del Bologna e poi il precipitare della situazione fino alla scomparsa.

Mihajlovic è sempre stato identificato come un combattente, sia da calciatore che nella sua carriera, troppo breve, in panchina. Nato a Vukovar, aveva iniziato con la maglia del Vojvodina per poi salire di livello con la Stella Rossa Berlgrado e imporsi sulla scena internazionale insieme ad altri fenomeni di una generazione splendida come Savicevic, Jogovic, Stojanovic e Prosinecki. La vittoria della Coppa dei Campioni nella finale con il Marsiglia a Bari (anno 1991) il punto più alto prima che la guerra disperdesse tanto talento. In Italia il serbo è arrivato nel 1992 grazie alla Roma. Quindi Sampdoria, Lazio e Inter con le punizioni letali come marchio di fabbrica. Nel 2006 il ritiro da calciatore e l'inizio della carriera da allenatore.

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Giovanni Capuano