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Ansa
Calcio

Serie A alla sosta, tutti appesi al filo del Napoli

I partenopei volano, le altre big stentano (ma vincono): a gennaio un mese per decidere la corsa scudetto mentre per la Champions League è tornata la Juventus

Il campionato si ferma per due mesi, si torna a gennaio e ci sarà molto tempo per riflettere su una prima parte della stagione che ha espresso un verdetto chiarissimo: il Napoli domina e a queste velocità è difficile immaginare chi possa mettersi tra Spalletti e lo scudetto. La fredda contabilità dice che i partenopei festeggeranno Natale con 8 punti di vantaggio sul Milan, 10 sulla Juventus e 11 su Lazio e Inter: distacchi da tappone dolomitico del Giro d'Italia ma che sono la fotografia esatta dei primi cento giorni di calcio giocato in un'annata che sarà tanto anomala quanto impronosticabile.

Non è il Napoli ad aver sofferto per raccogliere i punti presi: la preoccupazione finale contro l'Udinese è un incidente di percorso, mentre la fatica del Milan (2 vittorie nelle ultime 5, sempre in extremis), le montagne russe dell'Inter (a Bergamo il primo confronto diretto vinto) e gli enormi regali fatti dalla Juventus all'inizio rendono realistiche le rispettive classifiche. Il problema per tutti è l'andatura impressa dalla squadra di Spalletti, impossibile da reggere: per intenderci, il Milan secondo sta viaggiando a una media di 2,3 a partita che significa una proiezione a fine campionato. Eppure è appesa a un filo sottilissimo e senza l'autorete di Milenkovic farebbe discorsi diversi.

Proprio per questo, il Napoli si è guadagnato un privilegio quasi unico: poter considerare il mese di gennaio decisivo nella volata scudetto. Non è un'esagerazione anche se è chiaro che, restando 69 punti a disposizione, c'è spazio per improvvise rinascite o crolli inattesi; dal 4 al 29 gennaio gli azzurri sfidano Inter, Juventus e Roma. O qualcuno si incarica di fermarli, impresa non riuscita nemmeno a Roma e Atalanta a novembre, oppure il vantaggio rischia di diventare incolmabile in fretta.

Questo è il tema centrale che accompagnerà le valutazioni invernali dei club italiani, mentre il resto del mondo si giocherà il titolo iridato in Qatar. Come contorno qualche altra valutazione a partire da qualche stento imprevedibile del Milan, soprattutto in trasferta, e dallo scarso peso che ha avuto il mercato fin qui per tutti tranne che per la capolista. Allegri ha avuto pochissimo da Paredes, Di Maria e anche Vlahovic e nulla da Pogba. Lukaku è stato un fantasma causa problemi fisici. Pioli non ha ancora potuto aggiungere nulla dai vari De Ketelaere, Origi, Adli e altre figure minori, rimanendo aggrappato agli uomini dello scudetto.

In maniera differente, a seconda del numero di giocatori impegnati nel Mondiale e della loro durata nella competizione, tutti avranno la chance di lavorare per settimane sui proprio gruppi squadra. Servirà? La risposta a gennaio, molto in fretta. Il resto lo farà la finestra invernale del mercato in cui, come tradizione, gireranno pochi soldi e ci sarà il bisogno di correggere troppi errori.

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Giovanni Capuano