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Ansa
Calcio

Serie A, la guerra che blocca il domino dei diritti tv

Sky ha fatto ricorso contro Dazn, ma vorrebbe il pacchetto ancora invenduto. La Lega prende tempo ma a essere disorientati sono soprattutto i tifosi - QUANTO COSTERA' VEDERE LA SERIE A SU DAZN

Tutto fermo. Ciak, non si gira in attesa che il Tribunale di Milano si esprima spazzando le nubi dall'orizzonte della partita dei diritti tv della Serie A del prossimo triennio in cui non ci sono certezze se non che Dazn si è presa la torta quasi intera e Sky sta spingendo per rientrare nella partita. Tutto in un intreccio di politica sportiva e business che coinvolge anche la questione dei fondi, affossata per volere delle big, il ruolo di Tim come partner della piattaforma vincente e gli equilibri dentro il palazzo che gestisce il prodotto più attraente del calcio italiano.

Tutti fermi in attesa di capire da che parte tirerà il vento. Il ricorso di Sky, su cui si attende una pronuncia per i primi giorni della prossima settimana, ha costretto gli attori della vicenda a una pausa di riflessione. Dazn si è aggiudicata i pacchetti 1 e 3 (e quindi le 10 partite del massimo campionato di cui 3 in condivisione) promettendo alla Lega un assegno da 840 milioni di euro a stagione fino al 2024. Sky, che ne ha offerti 260 per il triennio per prendersi le 3 gare rimanenti in condivisione con la Ott, ha presentato ricorso accusando la Lega e l'avversario di essersi messi in posizione di indebito vantaggio commerciale violando quanto prescritto dalla legge Melandri e cioè il divieto di vendere a un singolo operatore tutto il prodotto. Cosa che, in questo momento, sta accadendo con Dazn e che - hanno scritto gli avvocati di Santa Giulia - obbliga Sky a non poter presentare alcuna offerta ai propri abbonati visto che il pacchetto 2 non ancora assegnato rimane congelato e non si sa ancora se sarà venduto così o se verrà modificato. A tre mesi dall'inizio della stagione.

Difficile prevedere l'orientamento del Tribunale. Più semplice immaginare che, qualunque sia l'esito del ricorso, la ricerca dell'equilibrio prosegua anche per rispondere ai dubbi del tifoso-utente che sta cercando di capire cosa dovrà fare da agosto per non perdere nulla, o quasi, della propria squadra del cuore. Ad oggi la situazione è da mal di testa. Per il campionato può bastare l'abbonamento a Dazn che ha tutto ma non le competizioni internazionali. Qui entra in gioco Sky che detiene, però, i diritti solo di 121 delle 137 gare perché le 16 migliori del mercoledì sera sono su Amazon Prime Video. E 121 sono anche le partite a disposizione di Mediaset di cui 104 in streaming e 17 (c'è anche la finale) in chiaro il martedì sera. L'Europa League è di Sky (per ora), la nascente Europe Conference League pure e lo stesso Premier League, Bundesliga e Ligue1 mentre la Liga resta su Dazn. Mentre la Serie B da settembre torna su Sky.

Un bel caos che certamente non farà risparmiare gli appassionati. Tornando alla Lega e alle vicende di questi giorni, l'impasse colpisce come onda lunga anche il regolamento di conti sulla vicenda Superlega. Il partito di chi vorrebbe Juventus, Milan e Inter sanzionate si è assottigliato perché Crotone e Parma sono nel frattempo retrocesse e, quindi, a breve non faranno più parte dell'assemblea. Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, si è dimesso dalla carica di consigliere ma non è scontato che le sue dimissioni siano accettate. Lunedì è fissato un nuovo incontro. Di rinvio in rinvio si è ormai arrivati alle soglie della fine della stagione.

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Giovanni Capuano