serie a diritti tv dove vederla dazn sky tim accordo quanto vale
Ansa
Calcio

Serie A, grandi manovre sui diritti tv tra Dazn, Tim e Sky

I conti che non tornano sul numero di abbonati, la OTT alle prese con la richiesta di sconto del partner e l'idea che possa tornare in gioco anche l'emittente satellitare. Quando? Dal prossimo mese di agosto

Dove sarà possibile vedere la prossima Serie A in televisione? O via streaming? Con l'avvicinarsi della fine della stagione si moltiplicano i rumors che disegnano scenari differenti da quelli cui gli appassionati italiani si sono abituati in questi mesi. La rivoluzione streaming non pare aver raggiunto gli obiettivi prefissati: non tornano i numeri e nemmeno i conti. Almeno su questo esiste qualche certezza, visto che TIM sta cercando di sfilarsi dalla partnership con l'OTT tedesca che rappresentava uno dei pilastri del piano industriale che ha portato Sky in posizione marginale sul prodotto campionato dopo lustri di dominio.

I 340 milioni di euro all'anno garantiti da TIM a DAZN sono al centro di uno scontro tra le due aziende, ora alla luce del sole dopo che anche i sindaci revisori dell'azienda di telecomunicazioni hanno messo nero su bianco, nell'ultima relazione del 17 marzo scorso, come una serie di ragioni "hanno impedito il raggiungimento del numero di abbonati previsto dal piano di investimento originario, non si prevede che il contratto possa consentire di raggiungere il punto di “break-even” del triennio e la copertura dei costi attraverso i ricavi”.

TIM, dunque, considera la partita persa. DAZN non ha comunicato ufficialmente il suo numero di aderenti (le cifre circolano solo negli uffici della Lega Serie A con preghiera di non diffusione), ma è difficile che possa considerare un successo questo primo step dell'accordo triennale da 840 milioni di euro fino al 2024. Anche perché non è riuscita a dicembre ad imporre il cambio contrattuale, con la cancellazione della concurrency (cioè della possibilità di visione condivisa dello stesso account), dopo essere stata bloccata dall'Agcom. Si prepara alla rimodulazione dei prezzi per la prossima estate, quando i tifosi scopriranno che continuare a seguire la Serie A avrà un costo certamente superiore a quello attuale e chissà che ricaduta ci potrà essere sulla raccolta di adesioni da parte della OTT.

Sullo sfondo la questione degli ascolti che agita anche diversi presidenti della Serie A. Il tema è noto da mesi. DAZN rileva autonomamente la propria audience con la certificazione di Nielsen e con un sistema che è stato alla fine bocciato da Agcom e che dall'anno prossimo dovrà essere sostituito. La forbice tra i dati dichiarati dalla OTT e le rilevazioni (parziali) di Auditel è tale che il sospetto per molti è che il campionato abbia perso per strada una fetta importante del suo bacino di pubblico. E' un problema di visibilità attuale dei marchi ma, soprattutto, di valutazione del prodotto in vista del bando per il prossimo triennio che tra qualche mese diventerà oggetto delicato da maneggiare.

Una situazione che potrebbe riportare in campo, a sorpresa, Sky Sport rimasta con in mano solo tre partite ogni giornata in co-esclusiva, penalizzata dalle scelte di calendario e dalle decisioni prese dalla Lega nei mesi scorsi (qui la ricostruzione di quanto avvenuto in luglio con la mancata assegnazione degli highlights). L'emittente satellitare, che nel frattempo ha perso abbonati ma non è crollata come qualcuno riteneva inevitabile, potrebbe rientrare come sub licenziataria colmando il mancato incasso che DAZN deve mettere in conto vista la richiesta di TIM di forti sconti sui 340 milioni pattuiti.

La strada è ancora lunga e in salita, ma l'obiettivo è comune. In Lega si continua a pensare al prossimo bando come al momento in cui i club saranno pronti a fare da soli, ora che si sono dotati di un centro di produzione tv all'avanguardia ed espandibile; però un po' più di visibilità e stabilità subito non dispiacerebbe. Sky ha abbassato i costi e certamente non riproporrebbe le cifre offerte la scorsa estate anche solo per poter mettere l'app DAZN sul proprio SkyQ (500 milioni di euro), potendo però tornare a essere il player di tutta l'offerta calcio in Italia. DAZN e TIM risolverebbero la loro questione senza arrivare in Tribunale. Alla fine del campionato mancano due mesi: non è detto che quella per lo scudetto sia l'unica partita che si sta giocando.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano