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Calcio

Pogba e Ronaldo, la rivolta delle stelle contro gli sponsor

E' la moda dell'Europeo di calcio: le star fanno obiezione di coscienza rimuovendo i marchi sgraditi e dimenticando che lavorano anche con i rispettivi club, pagando il loro stipendio...

Dopo Ronaldo e la Coca Cola è stato il turno di Pogba con la Heineken. L'Europeo della pandemia si sta trasformando nell'occasione in cui i top player di mezzo mondo si ribellano agli sponsor, novelli obiettori di coscienza col... Rolex, nel senso che la scenetta della rimozione dei prodotti appoggiati davanti a loro sui banconi delle conferenze stampa rischia di innescare dei paradossi incomprensibili.

E' difficile immaginare che ci sia solo leggerezza e goliardia dietro i gesti di due dei campioni più celebrati d'Europa, due autentiche macchine da proventi per partnership commerciali. Professionisti consapevoli della rilevanza dei gesti fatti davanti alle telecamere. Ronaldo è un influencer capace di spostare centinaia di migliaia di euro con un solo post sui suoi profili social che sono da record assoluto, valgono più di quelli di qualsiasi club al mondo e sono parte integrante della sua identità sportiva. Se è strapagato dalla Juventus dipende non solo dai gol che segna a grappoli, ma anche dal peso che sposta dal punto di vista dell'esposizione mediatica e dalla capacità di attrarre partner non solo per sé.

POGBA FA SPARIRE LA BIRRA SPONSOR PERCHE' MUSULMANO (VIDEO)

Ronaldo se l'è presa con la Coca Cola, ha tolto le due bottigliette e magnificato l'opzione dell'acqua naturale come bevanda ideale. Salutista? Certamente, come testimoniano i pochi amici e come ha raccontato uno dei figli, parlando dell'avversione per il gasato e il junk food. Però c'è poco da applaudire davanti al suo gesto. Coca Cola è parte integrante dell'Europeo, paga tantissimo per associare il suo marchio e non lo fa certo per essere sbugiardata in diretta tv. Soprattutto se nelle ultime due stagioni è stata anche uno degli sponsor della Juventus e, quindi, ha contribuito direttamente a pagare il ricco stipendio di CR7 che evidentemente a Torino non ha avuto nulla da ridire.

La bottiglietta col marchio Heineken è finita nel mirino, invece, del francese Paul Pogba nel post partita della sfida tra Francia e Germania. Pare per rispettare il suo credo religioso. E' musulmano e, quindi, deve aver trovato non coerente con la sua religione il fatto di mettere la sua faccia dietro a un brand di bevande alcoliche. Giusto? Anche qui dipende dai punti di vista. Se Pogba guadagna 18 milioni di euro netti a stagione in Premier League indossando la maglia del Manchester United, una parte lo deve anche al fatto che i Red Devils si siano legati ad almeno due aziende di alcolici e super alcolici: Casillero del Diablo e Chivas. Anche qui non risultano obiezioni di coscienza di Pogba.

La conclusione? Non volendo pensar male inquadrando questi gesti in una sorta di guerra commerciale contro la Uefa (che a Euro 2020 incassa dalle sponsorizzazioni un paio di miliardi di euro), viene da pensare che si tratti di una moda. A costo zero per i protagonisti, meno per le aziende coinvolte e per gli organizzatori. I quali, però, non risulta che al momento abbiano battuto nemmeno un colpo.

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Giovanni Capuano