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Ansa
Calcio

Napoli, lezione alla Juventus

Bianconeri umiliati al Maradona, Osimhen e Kvaratschelia lanciano i partenopei verso il sogno scudetto. E giocando così non è precluso nulla neanche in Europa...

Una lezione di calcio, sinfonia e concretezza. Notte di festa ubriacante che Napoli non dimenticherà facilmente e che segna un prima e un dopo in questo campionato anomalo, spezzato in due dalla sosta mondiale ma che ha ritrovato il suo padrone esattamente dove lo aveva lasciato a novembre. Lezione umiliante per la Juventus, travolta al Maradona, incapace di contenere la bellezza di Osimhen e Kvaratschelia, in partita solo per una frazione di primo tempo e poi demolita dai partenopei. Luciano Spalletti ha vinto il confronto diretto con Massimiliano Allegri: troppo bello il suo Napoli per una Juventus che pure si presentava al cospetto della capolista reduce da un filotto di partite vinte (8) senza subire gol. Tutto inutile.

E' finita 5-1 ma il risultato avrebbe potuto essere anche più pesante e netto. A tratti il Napoli è parso nel mezzo di un'esercitazione stilistica, quasi come senza avversario. Vinti tutti i duelli uomo su uomo: Kvaratschelia contro Danilo, Osimhen su Bremer (spaesato ai limiti dell'imbarazzo), Politano ed Elmas con Alex Sandro, Lobotka e Angiussa opposti a chiunque nel centrocampo della Juventus che è vissuta quasi solo sui guizzi di Di Maria e su una fiammata prima dell'intervallo che ha lasciato immaginare uno svolgimento diverso nella ripresa.

E' stata solo un'illusione perché la valanga azzurra non si è fermata e si è abbattuta sui resti di una Juventus che Allegri ha provato in tutti i modi a cambiare nel disegno in campo e nei protagonisti, sperando forse di poter trovare una scintilla per riaccendere l'incendio. L'ampiezza della vittoria, la qualità e il dominio espressi, la freschezza ritrovata dopo il ko di San Siro, riempiono di significato la serata trionfale del Napoli che può guardare con enorme fiducia alla seconda metà del campionato e non solo per i punti di vantaggio che ha sulla concorrenza.

A questi ritmi la squadra di Spalletti gioca un calcio che gli altri non sono in grado di contrastare. C'è riuscita l'Inter facendo leva sulla feroce applicazione di novanta minuti al limite della perfezione, non la Juventus e chissà i prossimi che si presenteranno al cospetto dei partenopei. Se il campionato cercava un messaggio forte, eccolo. Non una sentenza, ma una sorta di exit poll che per ribaltare necessita che accada qualcosa ad oggi impensabile. Il Napoli è il maschio alfa di questa stagione e se gioca così nulla gli è precluso, nemmeno in Europa. La Juventus non ha il fisico per lo scudetto e nemmeno la qualità complessiva: esce ridimensionata e con chiaro in testa di poter puntare solo al piccolo cabotaggio della qualificazione alla Champions League chiedendo a Coppa Italia ed Europa League qualche soddisfazione.

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Giovanni Capuano