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(Ansa)
Calcio

Rassegnatevi, il Milan è (ancora) forte

Rossoneri in prima fila per lo scudetto anche nell'estate dei colpi a sorpresa delle rivali. Merito del lavoro di Pioli e di una filosofia che si sta rivelando vincente

La vittoria a Marsiglia, la più importante (insieme a quella della Roma con il Tottenham) nell'estate di amichevoli delle italiane in giro per il mondo. La sensazione di solidità e di un progetto che semplicemente ha ripreso da dove si era fermato, ovvero dalla festa scudetto di fine maggio. Punti fermi che ormai sono certezze, in attesa dell'inserimento del gioiellino De Ketelaere nel meccanismo di Stefano Pioli e di un paio di altri colpi, portati senza la necessità di vendere per ragioni di bilancio. Può sembrare paradossale, ma in molti hanno dovuto attendere la controprova per scoprire qualcosa che doveva essere naturale e cioè che i campioni d'Italia in carica partiranno in primissima fila anche nella prossima stagione.

Il Milan è forte e non ha nessuna intenzione di abdicare, anche se a giugno ha vissuto lo psicodramma Maldini che ne ha messo a nudo alcune crepe interne e nonostante una campagna acquisti che ha visto Inter e Juventus, le due avversarie dirette, portarsi a casa Lukaku, Pogba e Di Maria: sulla carta il meglio possibile per lanciare la sfida. C'è stato un momento in cui il sorpasso tra le inseguitrici e i rossoneri sembrava compiuto. Poi è arrivato il campo con il suo, seppure parziale e temporaneo, giudizio e le cose sono tornate a posto.

Stefano Pioli sta costruendo un'altra impresa dentro un percorso in cui la filosofia di questo club lascia una traccia precisa e costante. Non è solo un progetto economico, valorizzare e vendere come nelle caratteristiche di un fondo (o due nel caso dei rossoneri quando a settembre sarà la chiusa l'operazione con RedBird di Gerry Cardinale): il Milan è innanzitutto un progetto sportivo che raccoglie risultati e che promette di essere competitivo anche nei prossimi dodici mesi. A esserne poco convinti, nelle settimane dopo la sbornia scudetto, era per primi i suoi tifosi, come colpiti dai movimenti sul mercato delle altre e storditi dall'immobilismo di Maldini e Massara alle prese con un difficile rinnovo di contratto.

Eppure non dovrebbe essere una sorpresa, visto che dal giugno 2020 il Milan corre a velocità di crociera da scudetto e in Italia una sola squadra (l'Inter di Conte prima e Inzaghi poi) ha fatto di più in termini di punti: 203 contro 195, con una gara extra giocata dai nerazzurri nell'estate di ripartenza dopo il Covid. Due campionati e mezzo a battagliare in testa dovrebbero togliere ogni carattere di casualità anche agli occhi degli osservatori esterni, eppure non è stato così nemmeno in queste settimane.

Ora Maldini sta completando il lavoro sul mercato, che restituirà a Pioli una rosa più forte rispetto a quella della passata stagione. Il tutto mentre Inzaghi è alle prese con l'incubo delle uscite di Skriniar e Dumfries, che complicherebbero non poco il suo lavoro pur essendo assolutamente comprensibili dal punto di vista societario, mentre Allegri lamenta l'infortunio di Pogba che gli ha tolto il rinforzo principale a centrocampo. La sintesi è che la giostra del calcio estivo sta restituendo una fotografia simile a quella scattata a maggio: non è garanzia di vittoria per nessuno, Milan compreso, ma almeno consente di smetterla di gridare al miracolo vedendo i campioni d'Italia e la loro costanza nel processo di crescita. A Ferragosto partiranno in prima fila nell'immaginaria griglia del campionato, poi si vedrà. Ma guai a sottovalutarli come troppo spesso è stato fatto anche un anno fa di questi tempi e oltre.

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Giovanni Capuano