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Messi malissimo

Diario di Qatar 2022, giorno 4 - La storica disfatta e i fantasmi dell'Argentina, la sfortuna della Francia e un Mondiale finalmente da ricordare - QATAR 2022, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Finalmente qualcosa da ricordare che non sia legato alle questioni politiche e fuori dal campo: lo storico crollo dell'Argentina contro l'Arabia Saudita entra di diritto nella galleria (ristretta) delle sorpresissime da Mondiale. Anche tra venti o trenta anni se ne parlerà così come si parla ancora oggi della nostra Corea del Nord (1966) o del colpaccio del Camerun sempre contro gli argentini nel giorno del debutto di Italia '90. Allora Maradona e soci si arrampicarono sino alla finale dell'Olimpico e, dunque, non è detto che il torneo dell'Albiceleste sia stato compromesso dagli arabi, però è un dato di fatto che da qui in poi per Messi ci saranno solo finali anticipate.

La prima sarà contro il Messico e non sarà una passeggiata di salute: è molto più forte dell'Arabia Saudita e corre uguale, se non di più. La Pulce non può permettersi un fallimento perché renderebbe eterna la sua subalternità al grande Diego e ne sporcherebbe l'immagine in casa sua.

Post scriptum 1 - Essere campioni continentali, in questo 2022, porta malissimo. Noi al Mondiale non siamo nemmeno arrivati e l'Argentina è finita su tutte le prime pagine del mondo per una sconfitta. Non c'è niente di cui consolarsi, ma ieri Roberto Mancini si sarà sentito meglio nei suoi panni che in quelli del collega Scaloni. Post scriptum 2 - In tanti in Italia hanno dichiarato il proprio tifo per l'Argentina, vista l'assenza della nostra nazionale: meglio lasciar perdere. Ce lo chiedono da Buenos Aires.

A proposito di sfiga, la Francia non è seconda a nessuna. Già mancava (in ordine sparso) di Maignan, Kipkembe, Pogba, Kanté, Nkunku e Benzema, ieri dopo 8 minuti della partita con l'Australia ha perso definitivamente anche Lucas Hernandez che si è rotto il legamento crociato del ginocchio destro. Al suoi posto il fratello Theo che per tutti, tranne che per Deschamps, dovrebbe essere il vero titolare. Al Milan si lustrano gli occhi e fanno anche gli scongiuri, visto come vanno le cose in casa francese: Giroud (2 gol dopo che a Russia 2018 era diventato campione senza nemmeno tirare in porta) e Theo Hernandez faranno gli straordinari e a Pioli servono integri e caricati al massimo per gennaio.

Oggi è la volta di Germania (Giappone), Spagna (Costa Rica), Belgio (Canada) e Croazia (Marocco), in ordine di pronostico e non di apparizione. Sulla carta non dovrebbero esserci problemi ma l'Argentina insegna. E attenzione agli incroci, perché scendono in campo due gironi che si sfideranno negli ottavi di finale e arrivarci da primi o da secondi non è la stessa cosa. Tra i danni collaterali possibili del cappotto subito dall'Argentina c'è, infatti, l'ombra di un turno ad eliminazione diretta contro la Francia di Mbappé; già visto in Russia (4-3 per i Blues) ma significherebbe anticipare di un paio di settimane una delle finali annunciate.

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Giovanni Capuano