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Calcio

Crollo azzurro (ma non inatteso)

Italia strapazzata dalla Germania, troppi errori anche di Mancini. Che aveva avvisato per tempo: la strada per la risalita sarà lunga e difficile

E’ finita male, con una figuraccia in terra ci Germania che getta un’ombra sulla rinascita azzurra anche se a criticare Mancini con toni aspri sono e saranno soprattutto quelli che non hanno capito che missione si sia dato il ct. Umiliati dai tedeschi in una serata da dimenticare da cima a fondo, atteggiamento in campo e anche fuori con Donnarumma a risentirsi per una semplice domanda sui suoi errori in fase di riavvio dell’azione.

Era prevedibile che prima o poi la lezione sarebbe arrivata, dunque nessuna sorpresa. Lo aveva messo in conto Mancini ma non per questo si deve accettare supinamente: fa male e deve far riflettere, non riaprire inutili processi sul valore del nostro calcio.
Nella notte del Borussia Park si sono sommati tutti gli eventi negativi possibili: stanchezza, inesperienza, errori di squadra e personali oltre a un pizzico di superficialità perché può anche essere che le buone partite precedenti avessero illuso di poter fare gara pari con la Germania.

Peccato, ma resta il buono visto prima. Rimane la sensazione di un ambiente azzurro tornato a respirare aria fresca e a guardare al futuro con un progetto. La nazionale non è quella tritata dalla Germania così come non era quella battuta dall’Argentina: sarà la sintesi tra queste e le altre in un processo che sarà lungo. Nessuno se lo era nascosto, nemmeno il tecnico che ha scelto di restare per provare a far risorgere la nazionale dalle ceneri del Mondiale che vedremo solo dalla poltrona.

A Moenchengladbach ha sbagliato anche lui, è parso in confusione e incapace di reagire quando si è capito che la serata era molto diversa rispetto all'andata di Bologna o alle sfide con Ungheria e Inghilterra. Deve sperimentare, ma a volte si perde dentro i suoi stessi tentativi dimenticando il peso di un pokerissimo come quello incassato dai tedeschi.

A settembre ci saranno 180 minuti per provare ad agguantare la Final Four di Nations League, risultato ancora alla portata. Non conta molto, visto che in inverno soffriremo mentre gli altri giocano il Mondiale, ma vale la pena provarci per dare un senso misurabile a questo periodo di ripartenza. Mancini ha sbagliato in Germania ma resta l’uomo giusto al posto giusto. Esporlo al pubblico ludibrio per la cinquina incassata non rende un buon servizio a nessuno, tanto meno alla nazionale che deve ripartire.

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Giovanni Capuano