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Calcio

Inter, ecco come chiuderà il bilancio 2022

Passivo dimezzato grazie a stadio e mercato, accordo con la Uefa in arrivo e sponsor in crescita (ma dall'Asia non arriveranno i soldi attesi da alcune partnership). E questa estate...

Un passivo a tre cifre ma in netto miglioramento rispetto alla scorsa stagione, quella del record dei 245 milioni di euro in rosso nel mezzo dello tsunami del Covid. L'Inter di Zhang ha conquistato Coppa Italia e Supercoppa Italiana sul campo, cedendo al Milan nella volata scudetto, e ora inizia la sfida più importante dell'anno per cercare di superare le difficoltà economiche - numeri alla mano comuni a tanti top club in giro per l'Europa - così da costruire un nuovo progetto sportivo.

L'ultimo consiglio d'amministrazione ha messo in fila i numeri e la stima è un passivo da 123 milioni di euro. La metà rispetto ai 245 del giugno 2021 anche se, rispetto alla fotografia precedente, bisogna scontare una riduzione nelle entrate commerciali causata dall'impossibilità di esigere crediti da due aziende asiatiche per 23 milioni di euro. Ecco perché, al netto di aggiustamenti dovuti ad operazioni di calciomercato entro il 30 giugno prossimo, il bilancio chiuderà più vicino al -120 che al -100. Senza problemi immediati di cassa, per questo la situazione è nettamente migliore rispetto alla scorsa estate, ma ancora a metà strada nel percorso di ritorno all'equilibrio di gestione.

San Siro ha aiutato portando, seppure con limitazioni a intermittenza nel corso dell'annata, ricavi per circa 40 milioni di euro completamente mancati nel 2020 e 2021. L'avvio della campagna abbonamenti, che torna dopo due anni di assenza, fa ben sperare in vista della stagione che si aprirà ad agosto. I ricavi netti dei primi nove mesi del 2021-2022 sono in crescita del 20% assorbendo i crediti divenuti inesigibili e anche i 15 milioni di svalutazione cui il club nerazzurro è stato costretto per la vicenda Eriksen.

A spingere i conti le due plusvalenze record di Hakimi e Lukaku (circa 100 milioni) e il cambio di sponsorizzazione di maglia, fruttato 26 milioni contro i circa 12 dell'accordo precedente. In via Liberazione non possono certo brindare, ma l'Inter si è messa sullo stesso percorso di riequilibrio di quasi tutte le altre società, ciascuna con la propria peculiarità: l'ordine, per quasi tutti, è razionalizzare e ridurre per uscire più leggeri dalle conseguenze della pandemia.

Per questo a Marotta e agli uomini mercato è stato confermato che quella all'inizio sarà un'altra estate di grande attenzione. Il saldo acquisti e vendite dovrà essere in positivo di 60-70 milioni di euro per garantire la sostenibilità nei mesi successivi, pur non essendoci ad oggi problemi di liquidità. Confermata anche la necessità di abbassare il monte ingaggi di squadra e staff del 10-15% rispetto al lordo della stagione appena conclusa: un aiuto lo daranno le uscite di stipendi pesanti come Vidal, Sanchez, Vecino e Perisic e la conferma al ribasso di altri contratti così da fare spazio ai nuovi arrivi.

Dybala, Lukaku e tutti gli altri nomi rimangono sul tavolo. Suggestioni? No. Possibilità in un mercato che dovrà saper cogliere eventuali opportunità sia in entrata che in uscita. Ultimo capitolo: i rapporti con la Uefa. Nella comunicazione sulla trimestrale al 31 marzo di Inter Media and Communication, la controllata in cui confluiscono i ricavi da diritti tv e commerciali, l'Inter ha confermato il confronto con Nyon, annunciato un possibile nuovo settlement agreement da sottoscrivere nelle prossime settimane a causa di un disavanzo dal 2018 al 2021 superiore ai parametri del Fair Play Finanziario.

Un percorso che dovrebbe essere su base triennale per accompagnare il club all'avvio delle nuove norme Uefa di sostenibilità, previsto dal 2025. Ai piani alti non c'è preoccupazione, essendo i problemi condivisi con la stragrande maggioranza delle società europee, colpite dall'onda lunga della crisi pandemica. Il dialogo è aperto, ancora qualche settimana e il quadro sarà chiaro e definito.

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Giovanni Capuano