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ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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Berlusconi: "Renzi ci tratta come se fossimo i 5 Stelle"

Duro attacco del leader di Forza Italia contro il premier, che ha preferito l'intesa con i grillini per chiudere la questione della Consulta

"Renzi ci tratta come se fossimo i Cinque stelle". Silvio Berlusconi non nasconde con i suoi la rabbia verso il presidente del Consiglio che di fatto taglia fuori Forza Italia preferendo chiudere l'intesa con i grillini sulla Consulta.

E se dentro Fi più che contro il presidente del Consiglio il disagio è per l'atteggiamento "pasdaran" di Renato Brunetta, il compito di Berlusconi è quello di serrare le file azzurre lanciando un duro affondo contro il capo del governo. Ospite dell'ormai tradizionale presentazione del libro di Bruno Vespa, l'ex premier ieri non si è risparmiato in accuse. Bolla Renzi come un "dominus" e lo accusa di "non lasciare nessun posto all'opposizione". Berlusconi torna a denunciare l'anomalia "democratica" in cui si trova il Paese invocando l'intervento del presidente della Repubblica: "Fossi in lui scioglierei il Parlamento per tornare al voto".

Un atteggiamento muscolare da parte dell'ex premier che, con le elezioni amministrative ormai alle porte, e i sondaggi non proprio lusinghieri, cerca di mostrare un centrodestra unito e compatto nelle decisioni. Il leader azzurro rivendica più volte la scelta di presentare una mozione di sfiducia contro il governo, ma ci tiene a precisare che Fi non non voterà quella su Boschi. Il leader di Forza Italia è un fiume in piena, ribadisce la necessità che il centrodestra sia unito: "insieme siamo già un punto sopra il Pd". E allontana le voci di stallo sulle candidature: anzi, fa sapere che con gli alleati oltre che di amministrative "i nomi saranno presentati entro i primi due mesi del 2016" e che si discute già "della squadra di governo".

In realtà, lontano dai riflettori, l'ex premier sa perfettamente che i problemi sono ancora lontani dall'essere risolti, sia per quanto riguarda le alleanze che dentro Forza Italia. Raccontano che la "sparata" del capogruppo azzurro ieri mattina contro Renzi ed il successivo botta e risposta non abbia fatto piacere all'ex capo del governo che si sarebbe trovato spiazzato e costretto a giocare in difesa dopo l'estromissione dalle trattative per la scelta dei giudici della corte costituzionale. A questo si aggiunge il malumore tornato a crescere tra gli azzurri, poco convinti che un'opposizione barricadera paghi in termini di consensi: continuiamo ad inseguire la Lega su un terreno che non è il nostro, è il commento nei capannelli in Transatlantico. A fotografare poi lo sbando nel partito è la linea che tengono i vertici azzurri in Senato, più cauti nell'attaccare il governo. Un atteggiamento che rispecchia anche il modus operandi del leader azzurro sempre pronto a lasciare uno spiraglio aperto verso il governo.(ANSA). 

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