"Bambine attente, la vita da escort non è tutta rose e fiori"
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"Bambine attente, la vita da escort non è tutta rose e fiori"

Parla Eva: "Il caso delle baby escort ai Parioli mi ha impressionato"

Sexy lolita ITALIANA molto porcellina...per tutte le fantasie, proprio tutte!!!

Si presenta così Eva (il suo nome d'arte è un altro) sul sito d'incontri hot dove fino a qualche settimana fa era possibile contattare anche le due minorenni che, con la complicità della madre di una delle due, si prostituivano in un appartamento ai Parioli per una clientela selezionata di commercialisti, notai e imprenditori alcuni dei quali già finiti in manette.

Eva, 22 anni, ha iniziato a fare questo lavoro circa un anno e mezzo fa. Dopo la la laurea in psicologia, ha lasciato la sua terra d'origine ed è sbarcata a Roma con un sogno nel cassetto che, per scaramanzia, preferisce non rivelare. L'unica cosa che le interessa è guadagnare abbastanza denaro da reinvestire in un'attività all'estero. Per farlo si è data una scadenza: massimo due anni. Nella Capitale ha affittato un appartamento in zona Prati dove riceve tutti i giorni dalle 10 del mattino fino alle 22 “in lingerie sexy e tacchi a spillo in ambiente raffinato e riservato”. Quello che fa c'è scritto sulla pagina dell'annuncio, compresi gli extra con “eventuale sovrapprezzo”.

Quello che non fa sono gli addii al celibato. Per Eva, infatti, “è fondamentale avere sempre la situazione sotto controllo perché questo è un lavoro pericolosissimo ed è bene che le ragazzine che vogliono iniziare sappiano bene a cosa vanno incontro”.

A cosa, Eva?

Le più giovani spesso pensano che sia tutto rose e fiori. Beh, se lo scordino! Si ha a che fare con degli sconosciuti e non si può mai sapere chi ti entra in casa. Con la crisi, poi, i rischi sono aumentati: io stessa ho subito diversi tentativi di rapina. Questo lavoro non è pericoloso, è pericolosissimo.

Tu come hai iniziato?

Guardando su internet. Non ho mai avuto intermediari, ho sempre fatto tutto per conto mio.

Perché hai scelto Roma?

Per mantenere l'anonimato. Questo lavoro preferisco farlo lontano da casa.

I tuoi genitori non immaginano niente?

Ma per carità. Se sapesse quello che faccio, a mia madre verrebbe un infarto.

La tua prima volta te la ricordi?

Sì, mi veniva da ridere.

Da ridere?

Sì, mi capitò un ragazzo dolcissimo che dopo cinque minuti già mi parlava di matrimonio.

Clienti che si innamorano?

Capita, siamo fatti tutti di carne. Ma se vogliono uscire con me devono pagarmi. Preferisco non confondere il lavoro con la mia vita privata.

E tu ti sei mai innamorata di uno di loro?

No, mai.

Ma vorresti innamorarti?

Certo. Mi piacerebbe avere un fidanzato, ma facendo questo lavoro non posso permettermelo. Come ci rimarrebbe se scoprisse quello che faccio?

Quanto tempo ti sei data?

Al massimo un paio d'anni. Il tempo di guadagnare un po' di soldi e andarmene via.

Per fare cosa?

Ho un progetto di cui però preferisco non parlare per scaramanzia. Comunque un'attività fuori dall'Italia. Da qui ormai bisogna solo scappare.

E quanto riesci a guadagnare, diciamo in un mese?

E' difficile quantificare. Dipende da quanto lavori e che tipo di prestazioni offri. La mezz'ora a 100 prevede un rapporto completo, per un'ora sono 250 più eventuali extra. Se sono in tour si sale. Fatti il conto...

I tuoi clienti chi sono?

Uomini di tutti i tipi. Non pensate solo a vecchi schifosi. Ci sono anche bei ragazzi che preferiscono venire a trovare me per non avere problemi. Non tutte le donne capiscono che se dopo la prima notte lui non richiama, significa che è finita là.

Bei ragazzi o meno, non hai mai provato schifo, fastidio?

Assolutamente no. Guarda, preferisco avere a che fare con i clienti che con quei porci di titolari che in cambio dello stipendio fisso ti chiedono prestazioni sotto la scrivania.

Ti è capitato?

Certo, e li ho mandati a quel paese.

C'è qualcosa che ti rifiuti categoricamente di fare?

Gli adii al celibato.

E perché?

Non mi piacciono le situazioni con più uomini dove si beve e si tira cocaina. In questo lavoro devi sempre mantenere il controllo. Non è facile da gestire, a iniziare dai soldi. A molte possono dare alla testa. Ti ritrovi in mano cifre pazzesche e rischi di perdere la lucidità, di finire in giri da cui poi non esci più.

Per esempio?

Il gioco, la droga. Oppure ti alieni.

In che senso?

C'è chi va fuori di testa, che pensa solo e unicamente al lavoro e al guadagno. Accende il telefono alle 8 del mattino e se in una giornata fa solo uno o due clienti si butta giù.

Tu spendi molto?

Qualche sfizio me lo levo. Ma non sono una che va in giro firmata dalla testa ai piedi. Preferisco non dare nell'occhio.

Le due ragazze dei Parioli, invece, pare fossero molto appariscenti e mostrassero più anni di quelli che in realtà avevano.

Non esiste un'unica tipologia di escort, c'è di tutto. Dalla ragazzina che preferisce prostituirsi piuttosto che andare a fare la commessa per mille euro al mese, alla donna matura che si è ritrovata in difficoltà economiche.

Ma quante sono le minorenni come quelle dei Parioli?

Molte si limitano a spogliarsi davanti alla web cam per qualche ricarica del cellulare. Di baby escort che ricevano regolarmente in casa o in albergo personalmente non ne conosco. Per questo sono rimasta impressionata da questa vicenda, in particolare per il ruolo della madre di una delle due. Per personaggi del genere ci vorrebbe la pena di morte.

A una minorenne che ti chiedesse consigli per iniziare cosa diresti?

Di stare attenta, che non è un lavoro per tutte. Che ci vuole testa, altrimenti si rischia il peggio, di non uscirne più, di finire rovinata per sempre.

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Claudia Daconto