Amedy Coulibaly
Ansa
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Chi è Amedy Coulibaly, l'assassino di Montrouge

Trentaduenne uscito da poco di prigione, era stato arrestato per aver progettato l'evasione del terrorista Smait Ali Belkacem

Attorno alle 13 di oggi un uomo, sospettato di avere ucciso ieri una giovane poliziotta a Montrouge, banlieue di Parigi, è entrato armato di kalashnikov in un negozio di alimentari kosher ebraico della Porte de Vincennes, nella periferia est di Parigi, tenendo in ostaggio diverse persone. 

È stato identificato in Amedy Coulibaly, trentaduenne uscito di prigione da due mesi. Era stato arrestato e condannato nel 2010, per aver fatto parte di un gruppo che aveva elaborato un piano per tentare di far evadere Smait Ali Belkacem, l'autore dell'attentato del 1995 alla stazione RER di Saint-Michel a Parigi. Nella stessa inchiesta era stato interrogato anche Cherif Kouachi, uno dei due assalitori di Charlie Hebdo, che era però stato scagionato.

Amedy Coulibaly e Cherif Kouachi furono inoltre avvistati insieme nel 2010 in occasione di una visita nel Cantal a Djamel Beghal, un altro esponente dell'Islam radicale, già condannato a 10 anni per aver pianificato un attentato contro l'ambasciata Usa e Parigi. Beghal fu poi arrestato nuovamente, sempre nel 2010, insieme ad altri 13 proprio con l'accusa di aver pianificato l'evasione di Belkacem.

Già in questo contesto appare la 26enne Hayat Boumedienne, anche lei ricercata dalla procura di Parigi per l'omicidio della poliziotta di Montrouge. La donna sarebbe legata sentimentalmente a Coulibaly dal 2010.

"Sono dello Stato islamico", ha detto Coulibaly a una tv francese in una telefonata dal negozio della Porte de Vincennes. Originario di Juvisy-sur-Orge, un piccolo comune a sud di Parigi, Coulibaly è l'unico maschio in una famiglia con dieci figli. Ha iniziato presto la sua carriera criminale: già da adolescente ha collezionato una serie di condanne per rapina a mano armata e spaccio di droga. Nel 2005 la "svolta": incontra Cherif Kouachi nella prigione di Fleury-Merogis, dove erano entrambi detenuti. In questa fase, Coulibaly si converte all'Islam. Dopo aver scontato le condanne, si è trasferito a Grigny, 20 chilometri a sudest di Parigi. Una perizia psichiatrica lo definì "con una personalità immatura e psicopatica".    

Un articolo di Le Parisien del 2009 rivela che nel luglio di quell'anno incontrò Nicolas Sarkozy in occasione di una visita dell'allora presidente ad una fabbrica di Coca Cola, dove Coulibaly lavorava. Incontrare Sarkozy "nella vita reale fa impressione. Sia che piaccia o no, è sempre il presidente", dichiarò al giornale.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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