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60 anni di castrismo a Cuba (1959-2018) – Foto

60 anni di castrismo a Cuba (1959-2018) – Foto

Dalla Rivoluzione del 1959 alla Guerra Fredda. Il culto di Fidel, la crisi e la fame nella Cuba del Lider Maximo

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Il feretro di Fidel Castro attraversa l’isola tra due ali di folla il 3 dicembre 2016

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Balcone all’Avana il giorno della morte di Fidel Castro il 25 novembre 2016

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Avana, giugno 2001: “una vita con Fidel”

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Una vecchia auto americana, lascito degli anni di Batista, e il poster del Lider Maximo. Cuba, 2008.

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Bahia de Cochinos, Aprile 1961. Fidel spunta dalla torretta di un blindato nei giorni del tentato sbarco americano a Cuba.

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L’omaggio di una bimba di santiago ai funerali di Fidel il 3 dicembre 2016

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I padri della Rivoluzione Fidel Castro, Ernesto Guevara e Camilo Cienfeugos il 1 dicembre 1959

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Fidel Castro e Eraesto “Che” Guevara a Cuba nei primi anni ’60.

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Giovanissimi cubani giocano a baseball, lo sport nazionale

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Il basket con gli allievi della scuola di agricoltura nei rpimi anni dopo la Revoluciòn.

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Aprile 1961: prigionieri controrivoluzionari catturati durante il tentativo di rovesciare Castro mediante lo sbarco alla Baia dei Porci

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23 ottobre 1962. Il sito delle testate nucleari amedio raggio sovietiche alla base della crisi con gli Usa di Kennedy

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Il discorso di Fidel all’Onu il 26 settembre 1960.

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1960. Ernest Hemingway consegna a Fidel castro tre premi per altrettante gare di pesca.

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Parata militare a L’Avana il 2 dicembre 1976

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Fidel in visita a Mosca accolto da Leonida Breznev nell’aprile 1977

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Arafat e Fidel si incontrano nel dicembre 1974

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Cuba gennaio 1979. Fidel Castro e Saddam Hussein. A destra si riconosce il fratello di Fidel, Raul Castro.

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1993: un anziano de l’Avana sbarca il lunario vendendo libri usati

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1990: marcia a L’Avana per celebrare la scarcerazione di Nelson Mandela

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Miami, Florida: dissidenti fuoriusciti impiccano un fantoccio di Fidel

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La sanità cubana: un fiore all’occhiello per Fidel. Prematuri al reparto di neonatologia a L’Avana nel 2010.

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Razionamento del cibo a Pinar del Rio nel 2002.

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Miami, Florida. La gioia incontenibile degli esuli cubani alla notizia della morte di Fidel

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Prigionieri talebani e di Al Qaida nel carcere americano di Guantanamo, Cuba. 18 gennaio 2002.

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A man examines a collection of political posters during “The Cuba Art and History from 1868 to Today” exhibition 31 January 2008 at the Montreal Museum of Fine Arts in Montreal, Quebec, Canada. AFP PHOTO/David BOILY == WITH AFP STORY: CANADA-CUBA-CULTURE-ARTS-EXPOSITION BY JACQUES LEMIEUX == (Photo credit should read DAVID BOILY/AFP/Getty Images)

Montreal, Quebec. La mostra sulla Rivoluzione cubana nel 2008

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La storia della Revoluciòn in una installazione sul lungomare de l’Avana nel gennaio 2009

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Piccolissimi cubani rendono omaggio alla Revolucion nel giorno del 50° anniversario, l’8 gennaio 2009

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Ottobre 2013: l’unificazione del Peso cubano tra convertibile e non convertibile decisa dopo le dimissioni di Fidel

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Fidel Castro incontra il regista americano Steven Spielberg a Cuba il 6 novembre 2002

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Compay Segundo, nella foto 94enne, fece apprezzare le sonorità della Cuba di Fidel grazie al film “Buena Vista Social Club” di Wim Wenders e Ry Cooder.

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L’attesa dei parrocchiani di un piccolo centro vicino a Santiagoper la visita di Benedetto XVI del 2012

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Cittadini de l’Avana ammirano un imbarcazione italiana prima di una prova di offshore.

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Segni dell’influenza di Mosca ben presenti fino al 2014: una Lada taxi limousine e la nave militare Viktor Leonov ancorata al porto de L’Avana
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L’attesa per la visita di tre giorni di Papa Francesco a Cuba nel settembre 2015

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La vecchia Lada sovietica non regge alla furia delle tempeste tropicali a L’Avana

Dall’ingresso trionfale a L’Avana con i padri della Revoluciòn al ritiro dalla scena politica nel 2008 alla morte alla fine del 2016: Cuba è stata l’immagine di Fidel Castro e il Lider Maximo quella degli ultimi sessant’anni dell’isola caraibica, dalla cacciata del dittatore Fulgencio Batista ai primi anni di governo rivoluzionario con Ernesto “Che” Guevara come ministro a L’Avana.

Dalla Revoluciòn de los barbudos alla Guerra Fredda

Un regime durissimo, quello castrista, che fece piazza pulita di tutti gli oppositori e delle libertà di stampa e di opinione.

Fidel Castro guida Cuba all’apice della Guerra Fredda e per ben due volte tra il 1961 e il 1962 trascina il mondo sull’orlo della terza guerra mondiale (tentato sbarco dei controrivoluzionari alla Baia dei Porci e crisi missilistica). Il culto della personalità dell’uomo della rivoluzione, accompagnato da sempre dal fratello Raùl riempie città, strade e campagne dell’Isola caraibica al quale risponde la voce degli esuli dalla vicina Miami, in Florida.

Cuba: l’isola “isolata” da un embargo lungo 50 anni

La Cuba castrista subisce mezzo secolo di embargo economico, alleviato solamente dall’intervento dell’Urss, alla quale il Lider Màximo si legherà a doppio filo, rappresentando la realtà del comunismo a poche miglia nautiche dalla costa degli Stati Uniti.

“Vamos Bien”, andiamo bene, rassicuravano i maxiposter installati ben in vista in tutta l’isola, popolata da gente poverissima ma dignitosa, colpita duramente dalla stagnazione economica che durerà fino a tutti gli anni ’70. Molti saranno i boat people che in questo lungo periodo fuggiranno clandestinamente dalla Cuba castrista, formando una nutrita comunità di oppositori nella “Litte Cuba” di Miami, Furono circa 80.000 i Cubani che morirono nel tentativo di raggiungere le coste della Florida. Durante gli anni ’70 l’anima internazionalista del comunismo castrista determinò l’intervento cubano nelle guerre africane per il socialismo (Etiopia, Angola, Guinea Equatoriale) e in Nicaragua con l’appoggio ai Sandinisti.

La fame e la disperazione: gli anni ’90

Dalla metà alla fine degli anni ’80 la Cuba di Fidel Castro soffrì il declino e quindi la fine del principale alleato e fonte primaria di beni: l’Urss. Iniziò negli anni ’90 una profondissima crisi economica che portò sull’isola la fame e la disperazione ma anche la speranza degli oppositori del Lider Maximo che quest’ultimo lasciasse la guida dell’isola. Il commercio di Cuba con i paesi del blocco sovietico crollò di oltre l’80%. La prima mossa di Castro per alleviare la pressione dell’embargo fu quella di aprire l’isola al turismo internazionale e a qualche timida e insufficiente forma di economia privata, avendo dall’altra parte l’arma della repressione per reprimere duramente la montante protesta di chi moriva di stenti, mentre continuavano le torture di oppositori, di manifestanti e anche degli omosessuali rinchiusi in campi di lavoro in tutto simili a campi di concentramento. Anche le voci di coloro che all’interno del Partito Comunista cubano chiedevano, alla fine degli anni ’90, una serie di concessioni nel campo dei diritti umani furono messe violentemente a tacere.

A mettere la parola fine al lunghissimo regime castrista pensò la malattia, una grave forma di Parkinson che causò le dimissioni dell’anziano leader nel 2008. Prese la guida del paese un altro Castro, suo fratello Raùl, già capo dell’Esercito durante il mezzo secolo di governo di Fidel e al suo fianco dalla rivoluzione del 1959.

Durante la lenta agonia del vecchio capo della Revoluciòn, si allenteranno le briglie del lunghissimo embargo iniziato nel 1962.

Nel 2012 Cuba riceve il Pontefice Benedetto XVI e la prima nave carica di aiuti da parte degli Stati Uniti, mentre i Cubani potranno per la prima volta avere il permesso di visitare paesi stranieri. Nel 2015 sarà la volta di Papa Francesco.  Sotto la presidenza di Barack Obama saranno formalmente restaurate le relazioni diplomatiche tra i due paesi nemici. Poi nel 2016, tutto cambierà: Fidel Castro muore il 26 novembre, mentre alla Casa Bianca viene eletto il principale avversario delle decisioni di Obama in politica estera: Donald Trump. Anche l’ultimo dei Castro e padre della Revoluciòn lascerà la guida di Cuba a Miguel Diaz-Canel. Che ha promesso di andare avanti nel nome dello spirito immortale castrista, anche se è il primo leader ad essere nato dopo il 1959. Ma anche di aprire Cuba al mondo e alle sfide del futuro.

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