Davide Van de Sfroos
Ufficio Stampa/Foto di Matteo Zanga
Musica

"Synfuniia", il disco di Davide Van De Sfroos

Esce domani il progetto del cantautore che racchiude i suoi grandi successi riarrangiati per la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra - Intervista

I cinquant'anni si fanno una volta sola. E non si possono non festeggiare. Davide Van De Sfroos ha voluto fare le cose in grande. Domani infatti esce il suo nuovo album, "Synfuniia", la raccolta dei suoi più grandi successi riarrangiati per la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra del M° Vito Lo Re. È già uscito il primo singolo, una versione davvero elegante e inedita di Ninna nanna del contrabbandiere. 

Abbiamo incontrato Van De Sfroos per farci spiegare come è nato questo affascinante progetto...

Innanzitutto, da dove ti è venuta questa idea?

Non mi è venuta nessuna idea. È stata una cosa che è capitata con l'arrivo della figura del M° Vito Lo Re. Mi si è presentato prima come "fan" e poi come compositore. Mi ha proposto questo progetto, che inizialmente sembrava davvero bizzarro. Mi ha detto che i miei brani sono semplici, e proprio per questo motivo possono essere facilmente riarrangiati. Ci sono stati molti punti d'incontro e in fondo in fondo è rimasta la stessa tracklist che lui stesso aveva inizialmente proposto. Nella mia carriera c'erano brani molto più lirici e si prestavano a questo tipo di rifacimento. Altre, invece, come Yanez e Grand Hotel sono state una grandissima sorpresa.

Immagino che non sia stato semplice lavorare in questo modo sulle tue canzoni...

Sì, ma con l'aiuto del Maestro mi sono subito ritrovato. Ho notato anche una novità nel mio cantato. Mi sento più libero, con meno rabbia. In alcuni punti mi sono sentito così assistito dalla musica che non ho avuto bisogno di esagerare. È stata una garanzia. 


Da domani sarà in rotazione radiofonica Ninna nanna del contrabbandiere. Nel videoclip ci sono tante scene in mezzo alla natura, si percepisce un grande desiderio di semplicità. È così?

Sì, è diventato il punto focale di ricerca del mio modo di fare musica. Oggi tutti vogliono sempre più tutto. Si vogliono più soldi, più successo, ecc. Ma ci vorrebbe il coraggio di attivare la sottrazione. Dobbiamo avere questo coraggio, di sottrarre tutto quello che si fa di solito e aggiungere qualcosa di buono, così come ho cercato di fare con questo disco. 

Nelle tue canzoni racconti spesso delle storie. Che ruolo hanno per la tua vita? È un attaccamento nostalgico a ciò che non c'è più?

No, non è solo un rimpianto. È una base di consapevolezza e allo stesso tempo di speranza. Voglio raccontare che non è tutto perduto. Il passato è con noi fin da quando nasciamo. Qualcosa con gli anni si è indebolito, per forza di cose. Ma la nostra storia continua a viaggiare con noi. Bisogna avere la consapevolezza che siamo parte di questa terra, che ci ha accolto quando siamo nati. 

E di cosa c'è più bisogno ora?

Di semplicità, intesa come quiete. Quiete nella propria testa, quiete sociale, quiete nel proprio cuore. Significa prendere per mano con calma quello per cui vale la pena vivere. In sostanza: quiete verso noi stessi e nei confronti dell'altro. Oggi c'è troppa schizofrenia in giro. Dobbiamo vivere per ricordarci di essere stati dentro a uno stato di cose. Noi non siamo qui solo per andare a velocità impressionanti, perdendoci l'essenziale. 

Nel 2010 hai avuto il piacere di partecipare a Sanremo, ottenendo un grandissimo successo di pubblico. Ti piacerebbe tornare?

Sanremo è capitato. Non c'è stato nessun tipo di progetto. È stata un'occasione bellissima, dove poter suonare con un'orchestra di grandi professionisti. Però è un'esperienza che finisce lì, e poi si torna a fare ciò che si è sempre fatto. Andarci per forza sarebbe una forzatura. 

Il 30 e il 31 gennaio suonerai al Teatro degli Arcimboldi di Milano, insieme all'Orchestra Sinfolario diretta dal M° Vito Lo Re (info qui). Cosa dobbiamo aspettarci?

Sono felicissimo di poter presentare anche live questo disco, insieme all'orchestra. Sarà qualcosa di nuovo per me. Finora le due date di Milano sono le uniche confermate. Vedremo se presentare "Synfuniia" anche in altre parti d'Italia. Intanto domani incontrerò i fan al Megastore Mondadori (via Marghera 28, Milano, ndr)...

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Giovanni Ferrari