Adam Lambert e i Queen live a Chicago
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Adam Lambert: “Non sono il sosia di Freddie Mercury”

L'artista americano è stato scelto dai Queen come loro frontman. Domani sera, a Milano, l'unica data italiana del suo tour da solista - Intervista

È arrivato secondo nel talent American Idol nel 2009 e, da quel momento in poi, è di fatto entrato nella storia della musica internazionale, tanto da arrivare a collaborare con i Queen. Quello che si cela dietro al suo stile così eccentrico, infatti, è sostanzialmente una particolare sensibilità artistica e, soprattutto, la semplicità di essere se stesso anche quando con i Queen canta i brani che erano, sono e saranno per sempre di Freddie Mercury.

Il 4 maggio Adam Lambert arriva all’Alcatraz di Milano per presentare i brani del suo ultimo album di inediti, “The Original High” (informazioni qui). Subito dopo, la ripresa del tour con i Queen che passerà anche per il nostro Paese (il 25 giugno a Piazzola Sul Brenta, PD).

Adam, stai attualmente percorrendo due binari differenti. Da un lato la carriera da solista, dall’altro quella come frontman dei Queen. Come ti definiresti?

In entrambi i modi! In me ci sono tantissime parti e mi sento davvero fortunato ad avere la possibilità di esplorare entrambe le cose. Amo la musica pop – mi piace scrivere, registrare, cantare e ascoltare musica. Ma c’è anche una parte rock in me che sto conoscendo sempre più con i Queen, e ho la possibilità di cantare alcune tra le migliori canzoni mai scritte, divertendomi davvero. Pazzesco!


Come sei arrivato ad essere il frontman dei Queen?

Ho incontrato Brian e Roger ad American Idol e penso che – da quel momento in poi - ci sia stato una sorta di legame tra noi. Un paio di anni dopo mi hanno contattato per chiedermi se mi andava di cantare con loro agli Mtv EMA’s. Ero terrorizzato! “Cosa penserà la gente?”, mi dicevo. “Posso farcela?”. Brian e Roger mi hanno sostenuto molto in quel momento, e diciamo che da lì è iniziato tutto.

Prendere di fatto il posto di Freddie Mercury non dev’essere per nulla semplice. Come hai vissuto questa enorme responsabilità?

Beh io sono io. Dico sempre che non sono un sosia, non sto provando ad “essere” Freddie. Sto solo cercando di fare un tributo a lui, cosa ben diversa. Sul palco sono Adam, canto le canzoni a modo mio e come viene naturale a me. È una grande responsabilità cantare la musica che ha creato e - da grande fan - faccio del mio meglio.

Cosa possono ancora dire i Queen al pubblico? Soprattutto a quello più giovane…

Le loro canzoni hanno superato la prova del tempo. Sono altrettanto popolari oggi come lo erano allora, e non solo per le persone che le conoscevano quando sono uscite: sono brani importanti per gente di ogni età, dagli anziani ai più giovani.

Lo scorso anno durante il Rock in Rio è stato inserito un tuo brano nel repertorio dei Queen. Quanto c’è dei Queen nei tuoi brani pop?

Uno dei miei brani, Trespassing, è fortemente influenzata dai Queen. Loro si rifiutano di attenersi ad un unico genere; hanno scritto canzoni incredibili in generi musicali completamente differenti. Durante il Rock in Rio abbiamo fatto Ghost Town, un brano del mio ultimo album. Ho davvero amato il modo con cui Brian e Roger lo hanno fatto: ci siamo divertiti!

Non hai mai nascosto al pubblico di essere omosessuale. Quali difficoltà hai dovuto affrontare a causa di ciò? Il mondo della musica come tratta l’omosessualità?

Penso che sia possibile parlare in modo serio di omosessualità nel mondo della musica: credo che questo ambito ci permetta di discutere e condividere molti argomenti importanti e di avere ancora una voce. Mi sembra che si siano fatti tantissimi progressi negli ultimi anni. La prova? Tanti artisti gay hanno avuto un grandissimo successo.


Parlaci del tuo disco “The Original High”. È il tuo terzo album. Cosa ti ha spinto a pubblicarlo? La dimensione live con i Queen ha influito in questo lavoro?

Sì, è il mio terzo album, prodotto da Max Martin e da Shellback. L’ho chiamato “The Original High” perché penso possa avere un significato diverso a seconda della persona che lo ascolta. Siamo sempre alla ricerca di qualcosa e tutti noi abbiamo tantissimi “original highs” ( “punti di forza originali” letteralmente). Uno dei miei è cantare in pubblico. Sono fortunato ad avere questi due progetti paralleli con la mia musica da solista e con i Queen.

Tornerai in Italia con i Queen il 25 giugno a Piazzola Sul Brenta. Cosa dobbiamo aspettarci?

Creeremo un grande show con tantissime hit! Presto faremo le prove e non vediamo l’ora di vedere come andrà.

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Barley Arts
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Giovanni Ferrari