Cosa indossare in ufficio d'estate
(Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)
Stile

Cosa indossare in ufficio d'estate

Le temperature si alzano sempre di più, ma è meglio lasciare le infradito alla Mark Zuckerberg sulla spiaggia

«Pensavi che ti avremmo lasciato andare in giro con i tuoi ridicoli abiti?»

«Spiacente, i miei Prada sono in lavanderia»


Il dress code aziendale si sta evolvendo. Ormai abbandonato il look alla Don Draper (protagonista della serie di successo Mad Men, ambientata negli anni Cinquanta e Sessanta) con quell’immancabile abito due pezzi grigio, la camicia bianca - con un cambio fresco nel cassetto della scrivania - e la cravatta sottile, ci siamo abituati a un approccio più casual e disinvolto. Basti pensare a Mark Zuckerberg, CEO di Meta, con le sue t-shirt monocromatiche e le immancabili infradito.

Tanto si era dibattuto sulla scelta del giovane informatico di adottare un abbigliamento così informale anche di fronte a grandi investitori. A chiarire la questione ci aveva pensato uno dei co-fondatori di Facebook, Phil Darnowsky, che aveva dichiarato a Forbes: «Per mostrare loro chi è il capo. A una piccola frazione di uomini piace indossare abiti, ma per la maggior parte è una triste necessità imposta loro dal loro datore di lavoro. Presentandosi vestito in modo casual mentre gli uomini ricchi indossavano abiti, ha inviato il messaggio che lui non è vincolato dai loro requisiti sartoriali».

Requisiti che però esistono, e per un motivo ben preciso. È fondamentale avere coscienza e rispetto del luogo e delle persone e poche, semplici regole di stile possono aiutare anche a far carriera. L’adagio che recita «Vestiti per il lavoro che vorresti, non per quello che hai» potrebbe infatti avere un fondo di verità. In uno studio pubblicato sul Journal of Applied Psychology, Sandra Forsythe ha evidenziato un legame diretto tra l’abbigliamento e il successo durante un colloquio di lavoro.

Ma come vestire per apparire sempre al meglio, anche durante queste calde giornate d’estate? La risposta più semplice è quella di Giorgio Armani che, nel backstage della sua ultima sfilata lo scorso giugno, ha spiegato come nella vita ci vogliano sempre «buon senso, discrezione e attenzione».

Addio allora a infradito e qualsiasi tipo di sandalo, sì al mocassino o a una semplice stringata. Per lei, meglio ballerine o slingback rasoterra o dal tacco basso.

Sebbene la t-shirt sia stata ormai sdoganata in numerose realtà aziendali, la camicia è sempre una scelta gradita. Sia essa in cotone o in lino. Attenzione però a colori e fantasie troppo brillanti. Mentre per un look più informale, la classica polo è un ottimo sostituto.

Anche quando le temperature si fanno alte, le gambe non vanno mostrate all’eccesso. No quindi a vestiti corti - più adatti a contesti vacanzieri - o al bermuda. È sempre Armani a dichiarare: «Oggi se ti fermi a una fermata dell’autobus vedi molti uomini in bermuda, ma poi hanno la maglietta, il cappellino. Invece ci vogliono discrezione e attenzione a dove vai e da chi ti vuoi far criticare: se vai in ufficio o a un meeting importante forse non metti quell’abbigliamento».

Xacus

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Mariella Baroli