«Seriche armature». Roberto Capucci in mostra al Labirinto della Masone
(Glamour Parma)
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«Seriche armature». Roberto Capucci in mostra al Labirinto della Masone

Il Labirinto Della Masone, il labirinto più grande al mondo, trasformatosi nel 2015 in un luogo poliedrico di cultura, ospiterà fino al prossimo 8 gennaio una mostra dedicata al maestro della moda Roberto Capucci.

Seriche armature, questo il titolo dell’esposizione, racconta il processo creativo del Maestro, un vero artista a tutto tondo, impossibile da inquadrare in una sola categoria. Con la curatela della Fondazione Roberto Capucci e della Fondazione Franco Maria Ricci con la collaborazione di Sylvia Ferino, la moda del Labirinto vuole celebrare la carriera di Capucci in diversi suoi aspetti, affiancando le sue creazioni, simili spesso a sculture, alle opere d’arte della collezione, creando così dialoghi nuovi e imprevisti.

«Chi indossa una creazione di Capucci diventa immediatamente protagonista di una scena di cui è egli stesso regista: una scena che rassomiglia ai cortei trionfali e alle feste allestite nel Rinascimento e nell’età barocca in onore di principi famosi» ha raccontato in occasione dell’inaugurazione Sylvia Ferino. «Capucci è più che un creatore di moda: è regista, architetto e fors’anche drammaturgo, poiché i suoi abiti dettano in certo qual modo il cerimoniale e l’etichetta di corte, dando perciò forma all’avvenimento, così come fissano i diversi caratteri e i ruoli delle donne che li portano».

La mostra si tiene a distanza di 30 anni dalla pubblicazione di un volume dedicato al Maestro, parte della collana Luxe, calme et volupté (casa editrice di Franco Maria Ricci). È stato proprio questa ricorrenza a rappresentare la suggestione per organizzare questa nuova e originale esposizione, che darà poi vita a un nuovo libro dedicato al grande artista e stilista.

Nato a Roma nel 1930, Roberto Capucci apre il suo primo atelier nella capitale all’età di 20 anni. Il suo lavoro, incredibilmente riconoscibile, viene subito accolto con entusiasmo anche dalla critica estera che lo inizia a considerare ben presto protagonista assoluto della storia della moda italiana. I suoi abiti, strutture architettoniche dove il colore sembra quasi scolpire la materia, hanno vestito alcune grandi icone femminili come Marilyn Monroe, Gloria Swanson, Jacqueline Kennedy, Elsa Martinelli, Irene Brin, Rita Levi Montalcini, che ritirerà il Premio Nobel per la Medicina nel 1986 con un suo abito, e Silvana Mangano, per la quale Capucci, voluto fortemente da Pierpaolo Pasolini, disegnò i vestiti del film Teorema.

Di Capucci, lo stilista Antonio Marras ha dichiarato: «Roberto Capucci è un trasformista, è un Houdini, è un mago, un inventore, ma soprattutto un giardiniere, il principe della natura».

È proprio la natura, principale fonte di suggestione del suo lavoro ed essenza stessa del Labirinto della Masone, a ispirare Seriche armature. Ispirato da La Metamorfosi di Ovidio, dove Dafne e altri personaggi vengono trasformati in alberi o animali, Capucci, nel corso della sua carriera ha dato vita a abiti dove è possibile ritrovare questi miti. La materia tessile li interpreta in vere e proprie sculture dominate dalla stoffa e dai colori per creare delle “seriche armature” che sembrano prescindere dalla forma del corpo.

In particolare, gli abiti da sera sono creazioni senza età e dove lui stesso impone al tempo il suo marchio inconfondibile, in un continuo lavoro di ricerca formale e cromatica che non esita a ricorrere ai materiali più diversi, dalle sete più esclusive ai prodotti naturali più semplici quali rafia o paglia, per cercare continuamente nuove possibilità espressive del Bello. Nascono così le memorabili creazioni degli anni Ottanta, come Farfalle e Cerchi, che ricordano forme del mondo animale, o Variazioni nel Verde e Colore, in cui il colore si impone come protagonista in innovative e audaci combinazioni cromatiche.

Per comprendere ancora meglio il processo creativo alla base del lavoro di Capucci è imprescindibile studiare gli schizzi preparatori, alcuni dei quali saranno presenti in mostra, utili a far conoscere il processo alla base di questi splendidi abiti, ma anche per ammirare l’inesauribile fantasia dell’artista.

Ha proseguito Marras: «Lui non disegna abiti, li plasma, come se fossero preziosa porcellana. Roberto Capucci è un matematico e un botanico, è ingegnere aerospaziale e il piccolo principe di Saint- Exupéry che chiede di disegnare una pecora per mangiare il baobab. Roberto Capucci esplora e narra di un mondo di abiti animati. Un mondo fatto di miti divenuti materia vivente, un universo in continua trasformazione, come una natura viva e mutante».

La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, e l’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone.

(Glamour Parma)

Roberto Capucci

Variazioni nel verde, Autunno-Inverno 1982-83

Taffetà plissé verde smeraldo, rosso corallo e fucsia

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Mariella Baroli