Moda e Design Week, tra sinergia creativa e speculazione
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Moda e Design Week, tra sinergia creativa e speculazione

Il Salone del Mobile sbarca a Milano con tutta la sua energia creativa e mediatica, e la moda ne approfitta.

A Milano è di scena il Salone del Mobile, in assoluto la fiera del Design più importante e di riferimento al mondo. Arrivato alla sua 62° edizione, questo evento continua ad essere un fiore all’occhiello per la città, ancora più impattante delle fashion week soprattutto da un punto di vista economico.

L’edizione 2023 ha contato più di 300.000 presenze a livello di visitatori, senza contare i quasi 2000 brand espositori in fiera di cui il 34% provenienti da paesi esteri. Se il cuore pulsante dell’evento rimangono i padiglioni di Rho Fiera Milano che con i suoi 175.000 metri quadrati espositivi ospita circa 1950 aziende internazionali leader del settore Design, la vera attrazione social rimangono gli appuntamenti del Fuorisalone, centinaia di eventi che ogni giorno attraggono addetti del settore, curiosi e fashion addicted.

I più importanti negozi e showroom di design, arredamento, illuminazione, arredi di interni in generale aprono le loro porte per mostrare le loro novità, spesso accompagnando l’evento con cocktail o attrazioni varie, e grazie alla facile fruibilità la manifestazione coinvolge la città diventandone parte integrante, permettendo a cittadini e visitatori di vivere in una sorta di festa mondana in modo molto più democratico di quello che succede durante le settimane della moda dove ogni evento è solo su “invito strettamente personale”.

La stessa moda che durante il Salone del Mobile ne approfitta per prenderne parte e promuovere le proprie collezioni allestendo e a volte inventando collaborazioni con aziende di Design o artisti contemporanei. Se le grandi Maison del lusso hanno compreso da anni l’importanza di questo settore e hanno creato vere e proprie collezioni di arredi e oggettistica design, in primis Armani Casa, Fendi, Versace e ultimamente Loewe definendo in questo modo un’estetica identitaria a 360 gradi, le aziende di abbigliamento e accessori in generale approfittano di questo momento dell’anno per attrarre ipotetici clienti e visitatori nei propri spazi che per l’occasione diventano vetrine e spazi espositivi di artisti e designer che nulla hanno a che fare con il brand che li ospita.

Chiamiamole collaborazioni fittizie, d’altronde la moda è famosa per approfittarsi di contesti socio culturali che le permettano una più ampia visibilità e una promozione su larga scala. La domanda che sorge spontanea è: in un calendario fitto di eventi come quello del Salone del Mobile c’è spazio per queste iniziative dai dubbi contenuti?

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Alessandro Ferrari