Dietro le calzature più famose c’è Metallurgica Lombarda
Moda

Dietro le calzature più famose c’è Metallurgica Lombarda

La maggior parte delle volte, quando osserviamo un capo d’abbigliamento o un accessorio, ci soffermiamo unicamente sul suo aspetto ignorando i processi di fabbricazione che ci sono dietro. La realtà è che se non esistessero queste piccole lavorazioni che rendono possibile la realizzazione del prodotto, non ci sarebbe niente da ammirare.

Metallurgica Lombarda lavora dietro le quinte da oltre 100 anni nella realizzazione di calzature, nello specifico di chiodini. Nata nel 1919, si è dedicata principalmente alla produzione di chiodi e semenze per scarpe, riscontrando sin da subito un gran successo. Nel 1956 affronta un periodo di declino in seguito alla morte del fondatore e nel 1978 viene acquistata dalla famiglia Brizzi, diventando esponente nel settore. Ad oggi è considerata un punto di riferimento per molte aziende di moda italiane ed estere, firmando le calzature più importanti del momento.

Dopo aver gestito per oltre 40 anni l’azienda, l’Ingegnere Sergio Brizzi lascia il timone alla Famiglia Conte.

«Quando ho preso in mano le redini dell’azienda, in Italia ci contendevamo il mercato con almeno sette competitors e il panorama europeo ne contava altrettanti. Oggi, sono orgoglioso di affermare che siamo il più grande produttore di chiodi per calzature nel mondo occidentale» commenta l’ex direttore.

Metallurgica Lombarda si impegna quotidianamente nella tutela dell’ambiente, il suo obiettivo è quello di arrivare ad autoprodurre l’80% del suo fabbisogno energetico tramite l’utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili.

Come siete riusciti a diventare i leader nel settore? Cosa vi differenzia dalle altre aziende?

La nostra è un’azienda che ha iniziato la propria attività nel 1919 e che oggi esporta in più di 50 paesi nel mondo, basti pensare che dal 1919 ad oggi abbiamo prodotto oltre mille miliardi di chiodi. Metallurgica Lombarda da sempre pone grandissima attenzione alla qualità, intesa sia come costanza di precisione che come caratteristiche dei materiali. La puntualità per noi è fondamentale, per essere competitivi ci vuole prontezza e precisione delle consegne. I clienti hanno una totale fiducia in noi anche per la nostra capacità di consulenza alle loro esigenze. Dunque professionalità, cultura, estro, artigianalità e soprattutto passione sono le caratteristiche su cui si basa il nostro lavoro. A tutto ciò si aggiunge una costante Ricerca & Sviluppo di prodotti e di processi aziendali che negli anni ci hanno permesso di raggiungere traguardi molto importanti.

C’è un chiodo particolare che è stato ideato per qualche occasione speciale?

Sicuramente il nuovo nato a ottobre 2021 Staket, un nome abbiatense, in onore della città che da i natali a Metallurgica, Abbiategrasso in provincia di Milano. Ci serviva un chiodo che, entrando nella scarpa, grazie alla sua forma a uncino fosse in grado di rivoltarsi per creare una specie di graffetta per tenere insieme i due componenti della calzatura. Così, in collaborazione con il POLI.design del Politecnico di Milano abbiamo messo a punto un chiodo che facilita questo processo e riesce a penetrare in tutti gli strati di pelle, fodera e soletta per rendere le calzature più robuste e durevoli nel tempo. La vera innovazione sta nel fatto che Staket può essere utilizzate anche per le sneakers così da ridurre notevolmente l’utilizzo di collanti, Poliestere e Poliammidi, nella produzione e limita i possibili effetti collaterali legato al processo di incollaggio.

Come il sistema moda reagisce a questa richiesta di sostenibilità?

Per quanto ci riguarda siamo da sempre attenti al tema. I nostri chiodi provengono da materiale riciclato e sono totalmente riciclabili all'infinito al 100%. Chiediamo infatti ai nostri fornitori il rispetto di tale regola e ricerchiamo continuamente solo materie prime conformi ai nostri standard di sostenibilità e di qualità.

La sfida futura è coinvolgere il maggior numero di aziende nel mondo della moda e sensibilizzarle all’utilizzo del chiodino che, come abbiamo visto, è sostenibile e performante sotto tutti i punti di vista, dalla garanzia di flessibilità fino ad arrivare alla stabilità nel tempo.

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Elisabetta Cillo