Se l’abito di alta moda è da collezione
(Photo by Estrop/Getty Images)
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Se l’abito di alta moda è da collezione

Da Chanel ogni pezzo va scelto con il piglio della collezionista per valore ed eleganza senza tempo

In una Parigi soleggiata, Chanel apre il secondo giorno della settimana dedicata alla haute couture con una collezione così parisienne, ma così parisienne che di più non si potrebbe.

L’incipit è già una dichiarazione di intenti: è infatti Caroline de Maigrette, modella e produttrice musicale francese, celebre anche per essere l’autrice, appunto, del libro che svela tutte le caratteristiche, i dettagli, i segreti dell’invidiatissimo look parisienne, nonché molto simile per sembianze alla designer Virginie Viard, direttrice creativa della maison dal 2019, a sfilare per prima con un paltò in tweed blu lungo fino alle caviglie. A seguire una proposta di abiti di haute couture da giorno, perché la donna Chanel fa del pezzo unico la sua ragione di vita: lo sceglie con il piglio del collezionista, lo custodisce nel suo ricco guardaroba e lo lascia in eredità come si fa con le cose importanti che hanno un peso culturale specifico.

Tailleur, petit manteau, gonne longuette, mini abiti tutto secondo proporzioni perfette, tessuti di elaboratissima manifattura ed eleganza atemporale. Non mancano le calze velate nere sotto i tailleur con mini gonne. Il rosa, il nero, il bianco e l’oro come nel Pantone di Madame Coco.

Ma è negli abiti da sera che la maestria dei metier d’art raggiunge l’apice della raffinatezza con ricami di estrema contemporaneità. La stessa che si coglie nell’abito da sposa candido, corto, di tulle su tulle, che chiude la sfilata.

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Antonella Matarrese