Armocromia, la filosofia che piace alla Schlein
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Armocromia, la filosofia che piace alla Schlein

L'analisi dei colori ha conquistato anche la politica. Ecco dove nasce e di cosa si tratta

La consulente di immagine di Elly Schlein sta facendo da giorni chiacchierare il web. Si chiama Enrica Chicchio e, come dichiarato dalla segretaria PD sulle pagine di Vogue, è un’esperta in armocromia. L’analisi del colore.

Una professione a molti sconosciuta ma che in realtà ha una lunga storia. Secondo Rossella Migliaccio, una delle più note esperte d’immagine in Italia - e autrice del volume Armocromia: Il metodo dei colori amici che rivoluziona la vita e non solo l’immagine (Vallardi, 2019) - la pratica «risale a quando il cinema è passato dal bianco e nero al colore e le costumiste cominciarono a studiare le palette cromatiche di ciascuna diva». La celebre costumista Edith Head era infatti solita usare delle «Color Aura Charts» per vestire le dive del cinema. Del suo metodo diceva: «Il colore è probabilmente più importante di qualsiasi altro elemento nel vestirsi per avere successo. Dovrebbe essere usato come uno strumento di precisione per creare un’immagine piacevole».

Ma c’è anche chi fa risalire la nascita dell’armocromia all’Ottocento, più precisamente a un volume - The Laws of Contrast of Colour - pubblicato dal chimico francese Michel Eugène Chevreul in cui si illustra come i colori si influenzino a vicenda e possano di conseguenza avere un effetto negativo o positivo sull’immagine. Il primo utilizzo commerciale dell’armocromia risale invece al 1918 quando Max Factor introdusse il concetto di «Color Harmony», secondo cui i colori applicati al viso dovevano essere armonici con l’incarnato e il colore di occhi e capelli.

E se la ruota dei colori di Johannes Itten (1888-1967) è ancora oggi uno strumento fondamentale quando si tratta di armocromia, è la scoperta dell’artista americano Robert C. Dorr (1905-1979) a rappresentare uno dei tasselli più importanti nella storia dell’analisi del colore. È a lui che si deve il «Color Key System», un sistema che suddivide la carnagione di un individuo in due categorie: Key I, sottotono blu freddo o Key II, sottotono giallo caldo.

Per raccontare il metodo di analisi che usiamo oggi dobbiamo però andare al 1978, anno di pubblicazione di Color Me a Season, la prima guida onnicomprensiva sull’armocromia, scritta dalla cosmetologa Bernice Kentner. Nel suo libro, la donna suddivide gli individui in quattro stagioni - Inverno, Estate, Primavera, Autunno - attribuendo a ognuna di esse dei colori e delle caratteristiche specifiche.

«Il corpo stesso è lo sfondo di tutto il colore che verrà posizionato su di esso. È nostro compito, quindi, trovare la combinazione di colori in cui ricadono i nostri corpi. Come per le pareti di una stanza, dobbiamo determinare di che colore è la nostra pelle» scriveva la Kentner.

Al suo volume sono poi seguiti, negli anni Ottanta, quello di Suzanne Caygill e il popolare Color Me Beautiful di Carole Jackson. Lo studio dell’armocromia ha così continuato a evolversi fino ad arrivare a quello che utilizziamo oggi che, pur facendo ancora affidamento sulle quattro stagioni di Color Me a Season, si suddivide in altrettanti sottogruppi (16 in totale).

L’analisi del colore viene oggi svolta attraverso l’utilizzo di alcuni drappi di cotone. In una stanza illuminata da luce naturale, si posizionano in sequenza sotto al viso tessuti di colore diverso che permettano di individuare le caratteristiche di ogni individuo: sottotono, valore e intensità. Le palette risultanti si ispirano ai colori della natura, secondo le quattro fasi dell’anno solare.

Inverno - la categoria in cui figura anche Elly Schlein - è «la palette statisticamente più presente dalle nostri parti» come sottolineato dalla Migliaccio. Vi appartiene chi ha un sottotono di pelle freddo, un valore cromatico tendenzialmente scuro e un’intensità di colori alta. «È la palette forse più fortunata, perché comprende tra i suoi colori il nero: non è un neutro, non sta bene a tutti, ma a loro sì. È una palette di colori freddi e brillanti contrastati». L’Inverno si suddivide poi a sua volta in Assoluto (contrasto più alto), Deep (valore più basso), Cool (sottotono più freddo), Bright (alta intensità e alto contrasto).

Oltre al nero, appartengono allo spettro di colori Inverno il giallo, il verde bottiglia, il fucsia e il rosso.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con i suoi capelli biondi e occhi chiari, appartiene all’Estate. Anche lei dal sottotono freddo si differenzia dall’Inverno per il valore cromatico che va dal medio al chiaro e l’intensità bassa. «Questa palette ha un sottotono di colori freddi: l'estate fa pensare al mare, quindi il blu (colore freddo). Quanto a intensità parliamo di colori soft, sabbiati, tipicamente colori anche pastello» spiega Rossella Migliaccio. Il che rende la premier perfettamente in palette, con i suoi completi blu scuro firmati Giorgio Armani.

L’Estate si divide anch’essa in quattro sottotoni: Assoluta (contrasto più alto), Light (valore più alto), Cool (sottotono più freddo), Soft (più rassomigliante all’Autunno).

L’Autunno è la stagione più eterogenea, a cui possono appartenere more, bionde e persino rosse. Quello che le accomuna è il sottotono caldo e soprattutto l’intensità medio basse, il valore del mix cromatico va da medio a scuro e il contrasto fra i componenti del mix cromatico da medio a basso.

Nella palette autunno - cui appartiene Meghan Markle - troviamo tutte le declinazioni di beige e marrone (particolarmente amati il cammello e il tabacco), passando poi per i rossi intensi e l’arancione. Ci sono il rosso e il giallo dei boschi, il marrone delle caldarroste, il bronzo e l’oro delle foglie che cadono, il verde oliva ed il profondo verde bottiglia degli alberi, il rosso del cielo al tramonto.

Anche l’Autunno racchiude al suo interno quattro sottogruppi: Assoluto (contrasto più alto), Deep (valore medio basso), Warm (sottotono più caldo), Soft (intensità medio bassa).

Per finire, alla Primavera - la stagione meno comune in Italia - appartengono i colori e le tonalità che la natura assume in questa particolare stagione dell’anno. I toni sono caldi e luminosi, come il verde mela, il corallo, il turchese, il giallo di cui si tingono i narcisi che sbocciano ad aprile, e ancora l’arancione ed il rosso aranciato.

La donna Primavera ha colori caldi e radiosi dati dal sottotono della pelle caldo, il valore del mix cromatico che va da medio a chiaro, il contrasto fra i componenti del mix cromatico alto e l'intensità alta. Appartiene a questa stagione, la “Barbie” Margot Robbie.

Anche qui troviamo quattro sottogruppi: Assoluto (contrasto più alto), Light (valore più alto), Warm (sottotono più caldo), Bright (intensità più alta).

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Mariella Baroli