Armani: «Mi ispiro alla rilassatezza dello sportswear, ma non dimentico l'eleganza»
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Armani: «Mi ispiro alla rilassatezza dello sportswear, ma non dimentico l'eleganza»

Che strana sensazione emozionarsi a Milano. Nel cuore del quadrilatero, in via Borgonuovo dove tutto è iniziato, Giorgio Armani ha presentato la sua collezione maschile per la primavera estate 2022, una sfilata intima, dal vivo, con una proposta estetica che, pur ripercorrendo tutta la grammatica armaniana, ha raggiunto picchi di sobria modernità che rendono inconfondibile la sua poetica.

«Non rinuncio alla giacca, che rimane una colonna portante della mia estetica, ma continuo il mio lavoro nella direzione dell'evoluzione. Oggi, dopo oltre un anno trascorso confinati nello spazio domestico, sono mutati abitudini e necessità. Nella mia moda prendo spesso ispirazione dal mondo dello sportswear, recuperando il comfort e la rilassatezza, ma senza rinunciare mai all'eleganza e alla cura» racconta Giorgio Armani.

Così la giacca, quella giacca destrutturata che ha liberato il maschio degli anni Ottanta da vetuste strutture sartoriali e da silhouette obsolete, ha raggiunto il traguardo della modernità di un giubbino leggero taglio denim, informale anche se in gessato e impeccabile dal punto di vista delle proporzioni. Pantaloni con le pinces, silhouette morbide, gilet, tanto lino bianco e tanto fresco di lana. Ma soprattutto tantissimo blue. Il blu Armani, elegante e di classe. Così sofisticato da rendere perfino i bermuda un capo da poter sfoggiare anche di sera in un ristorante stellato.

Ecco, il passaggio che segna il ritmo dei tempi: mantenere fede al proprio stile senza però uscire fuori dai binari della contemporaneità. «Classico è un modo appropriato di fare le cose» spiega sempre Armani. Che tradotto significa non eccedere, non essere tentati dall'effetto provocazione che sfiora il ridicolo, perché la cifra a cui attenersi rimane quella del senso di appropriatezza «che poi è un'idea di dignità».

Completi tono su tono, camicie da sera con collo a listino, qualche tocco di colore, un picco di rosso ma tutto governato da una nonchalance di classe, tipica di chi sembra elegante per dono di natura. Una collezione fresca, improntata alla leggerezza di spirito, poetica.Come poetica è stata la scena finale: Giorgio Armani e Pantaleo Dell'Orco, amico di una vita, mano nella mano. Come è strano emozionarsi a Milano.

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Antonella Matarrese