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Tecnologia

Minecraft sui Gear VR: perché è importante per la realtà virtuale

Microsoft ha annunciato l’arrivo del popolare gioco per i visori di Samsung: costa pochi euro ed è il primo best-seller a bordo della realtà virtuale low-cost

La strategia 2016 del reparto mobile di Samsung è stata chiara fin dall’inizio: spingere tanto sui cellulari ma anche su altre piattaforme di intrattenimento. Il Gear VR, in tal senso, non era una novità ma nei primi mesi dell’anno ha rappresentato una piacevole sorpresa. Distribuito solo in versione di sviluppo, l’accessorio visto alla fine dello scorso anno aveva finalmente assunto forme e dimensioni definitive, pronto a supportare la gamma di Galaxy S6 e la nascente S7.

Ma Samsung da sola non ce l’avrebbe mai fatta; ecco allora l’aiuto di Oculus. Più che per la realizzazione dell’oggetto in sé, la compagnia produttrice dei Rift ha fornito un bel po’ di materiale per costruire il mondo virtuale di presentazione dei Gear VR. Per andare nel concreto parliamo del menu di avvio, delle stanze dove sono presenti libreria e app installate e, ovviamente, lo Store.

Di titoli famosi, in grado di far conoscere a molte più persone il gadget da abbinare allo smartphone, non è che ve ne fossero poi tanti. Tra tutti Gunjack e Ocean Rift, al massimo Temple Run. Ma oggi è arrivato Minecraft e tutto è destinato a cambiare.

La versione VR del gioco di proprietà Microsoft (comprato nel settembre 2014 per 2,5 miliardi di dollari) costa 6,99 euro e funziona solo con un gamepad abbinato, come quello prodotto dalla stessa Samsung e venduto online sui 90 euro. Chi è appassionato ai mattoncini più pixellati del web non avrà difficoltà ad ambientarsi se non per un paio di sbarellamenti dovuti alla visuale a 360 gradi ma nulla di che. Tutti gli altri invece potrebbero riscoprire in Minecraft una piattaforma ideale con cui avventurarsi nella realtà virtuale, un avvio con il botto, per tanti motivi.

Il primo è che Minecraft è da sempre un successo videoludico perché è appoggiato da una miriade senza fine di fan. Ha debuttato nel 2009 su PC e da quel momento ha dominato le classifiche annuali conquistando milioni di persone in tutto il pianeta. Nel 2014 è arrivata la versione per smartphone, iOS in primis, che ha esteso ulteriormente la cerchia di utenti.

Il matrimonio tra Minecraft e i Gear VR è tra quelli destinati a fruttare un bel po’ di quattrini sia a Microsoft che a Samsung. Gli analisti di SuperData Research, solo qualche tempo fa, hanno predetto guadagni pari a 40 miliardi di dollari per il cirucs che gira intorno alla realtà virtuale (produttori di visori, sviluppatori, distributori) e Minecraft è quel tipo di marchio che non può far altro che alimentare tale crescita.

Non è esagerato affermare che dentro le terre di Minecraft ci si può letteralmente perdere. Indossare i Gear VR e costruire i propri edifici (o distruggere quelli degli altri) assume un significato totalmente diverso dal passato. Se perdersi nei nuovi mondi digitali è semplice, farlo tra le paludi e le caverne della creatura sviluppata da Mojang lo è ancora di più. Giocare a qualcosa nella realtà virtuale cambia di sicuro le prospettive abituali. Si va dallo spendere del tempo con un videogame al vivere internamente una nuova esperienza di interazione. Micecraft ha dato il via alla trasposizione dei best seller dell’era videoludica nel metaverso di Samsung. Pensate solo a cosa potrà accadere quando arriveranno i vari Super Mario (ci stanno provando), Sonic, The Legend of Zelda (niente a che vedere con questo) e Donkey Kong

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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