Microsoft Andromeda, cosa sappiamo sullo smartphone pieghevole Windows
Un dispositivo tascabile, con penna interattiva e una tastiera virtuale: questo il progetto per far dimenticare Windows Mobile
Conosciamo da tempo il nome Andromeda quale progetto segreto nei laboratori di Microsoft. Come accade sempre più spesso nel campo della tecnologia di consumo, intorno al dispositivo se ne sono dette di ogni: telefonino con Windows 10, tablet Surface in formato mini, phablet pieghevole.
Ed è proprio l’ultima ipotesi ad essere la più probabile, stando alle comunicazioni ottenute e diffuse da Windows Central, uno dei siti più autorevoli quando si tratta di indiscrezioni che riguardano Microsoft, che riprendono quelle dello scorso dicembre di David Breyer che, basandosi sui brevetti depositati dal gigante di Redmond, aveva realizzato dei concept molto interessanti.
@zacbowden @h0x0d @windowscentral #Surface Andromeda Render according to the latest patents pic.twitter.com/CmbvlfETtU
— David Breyer (@D_Breyer) 18 dicembre 2017
Pare che stai circolando tra alcuni dipendenti di Microsoft una email in cui si parla del device come di un prodotto in via di ultimazione, sebbene finora sia conosciuto solo per i suddetti brevetti. Negli anni abbiamo visto occhilaini, visori, proiettori, smartphone flessibili, braccialetti smart, che non sono mai arrivati sugli scaffali dei negozi, proprio perché rimasti brevetti e dunque sapere che qualcosa tra le mura di Microsoft si muove è comunque un bene.
Cosa è cambiato
Tuttavia, a differenza del passato sembra che ora le cose si facciano più serie riguardo ad Andromeda. Nelle versioni di beta testing di Windows 10, gli smanettoni avevano individuato alcune linee di codice che avrebbero ricondotto al fantomatico oggetto. Anche qui, nessuna prova certa ma un indizio sul lavoro svolto dal team di Microsoft per certificare il supporto delle varie declinazioni del sistema operativo al prototipo, di cui oggi abbiamo fattezze più nette, seppur supposte.
Come è fatto
Tornando ancora a Windows Centrale e ai concept condivisi, possiamo dire con un certo grado di convinzione che Microsoft Andromeda è un dispositivo ibrido e unico nel suo genere. Ha la forma di un tablet, sulla linea dei Surface, ma diagonale dello schermo minore, sui 6 pollici. Lo chassis, pieghevole, una volta aperto mostra due display, con uno dedicato alla visualizzazione di una tastiera estesa, magari con l’opportunità di collegarne una esterna, proprio come sui Surface.
I render non mancano di affiancare ad Andromeda una stilo, anche questa derivata dalla tradizione Surface, in cui la Pen assume un ruolo essenziale nel portare a termine attività di creazione digitale, che si tratti di disegno o note, sia per professionisti che semplicemente amanti della scrittura ibrida.
C’è chi dice no
Eppure la storia di Andromeda potrebbe già essere terminata. Secondo il giornalista Jo Foley, Microsoft avrebbe terminato il progetto per una sua scarsa fattibilità, in termini software o hardware non è dato saperlo. A quanto pare infatti, né nell’update di Windows 10 conosciuto come Redstone 5 né nel prossimo Redstone 6, si troveranno elementi riconducibili allo smartphone con doppia faccia; una conseguenza di una definitiva dismissione.
Modus operandi
Già nel 2014, a poche ore dalla presentazione, Microsoft aveva cancellato l’Edge Mini, un Surface in forma ridotta. Non si è mai capito il perché della decisione ma, nei laboratori della compagnia, erano già pronti circa 20 esemplari da immettere sul mercato e mai giunti a destinazione. Un taglio importante, con un’evidente perdita economica che, per Redmond, sarebbe stata comunque più bassa di migliaia di aggeggi invenduti. Di tablet 2-in-1 ne sono arrivati altri dopo ma non così rivoluzionari come le sembianze di Andromeda lasciano intendere.